LAURA LANA
Cronaca

"Più verde meno, cemento". Le osservazioni respinte

Nuovo Pgt, Legambiente chiedeva l’incremento di zone permeabili e a bosco convertendo anche le aree dismesse ex Scaltrini e Metalli preziosi.

"Più verde meno, cemento". Le osservazioni respinte
"Più verde meno, cemento". Le osservazioni respinte

Da un lato c’è il dibattito politico in consiglio comunale, dove ancora non si è conclusa la maratona per la variante del Piano di governo del territorio. Dall’altro ci sono le istanze delle associazioni ambientaliste, che sono state bocciate. Inquinamento, aria, tutela delle aree verdi, ampliamento di quelle boschive: a questo puntava il documento di osservazioni, che era stato elaborato dal circolo cittadino di Legambiente, presieduto da Luigi Lunardi. "Con sorpresa e amarezza, la Giunta ha ritenuto di non accogliere le richieste di modifiche contenute nel nostro documento e in un altro dell’associazione Restare Umani. Un documento non strettamente tecnico, se vogliamo, ma che conteneva, a nostro modesto avviso, spunti, riflessioni, considerazioni e suggerimenti concreti, sotto il profilo ambientale. Senza che sia stato attuato un minimo di confronto e scambio di idee. Tutto il lavoro faticoso di lettura, analisi, ricerca e comprensione della complessa documentazione proposta alla cittadinanza, proprio alla ricerca di possibili contributi, buttato al vento". È sul suolo che si chiedevano interventi maggiori: dall’aumento delle aree libere da destinare alla permeabilità alla concessione di premialità e incentivi volumetrici solo in caso di realizzazione di obiettivi pubblici (studentati, affitto concordato, edilizia pubblica convenzionata o sociale) fino agli ambiti da trasformare.

Il circolo di Legambiente ha posto particolare attenzione all’area ex Metalli Preziosi e all’ormai famoso comparto Re11 (l’ex Scaltrini). Nei terreni ex industriali si propone di "azzerareridurre la prevista realizzazione diffusa di piccoli interventi per non trascurare l’esigenza degli obiettivi pubblici". Una flessibilità edificatoria, quella della variante, che pone diversi interrogativi, secondo Legambiente. "Citiamo, nella suddivisione in subambiti, la realizzazione di uno di essi che ha visto l’edificazione di un capannone industriale che, di fatto, ha impedito la creazione di un’area verde o di bosco urbano che avrebbe dato enorme contributo a combattere l’inquinamento della Rho-Monza e di Comasina". Per gli ambiti Re3 e Re11 pure si chiede di salvaguardare il verde esistente, concentrando le volumetrie dove si sta già edificando. In questo modo "si consoliderebbe la salvaguardia del Parco del Seveso oltre che l’area di via Dalla Chiesa, che ha vocazione di parco naturale".

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