"Più controlli sulle imprese potenzialmente pericolose"

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"Più controlli nelle aziende, specie quelle potenzialmente pericolose". Li chiedono i residenti delle frazioni di Civesio e Sesto Ulteriano (8mila persone in totale), centri abitati che si trovano in linea d’aria a poche centinaia di metri dalle ditte e dagli impianti produttivi delle aree industriali. L’incendio alla Nitrolchimica ha infatti riacceso i riflettori sull’importanza di una convivenza pacifica tra industrie, abitazioni, scuole e servizi. "La nostra frazione si trova a poca distanza dai siti industriali di Sesto Ulteriano, a San Giuliano, e divia Marcora, a San Donato. Saremmo più tranquilli se i cittadini venissero messi a conoscenza dei piani di sicurezza delle aziende", rimarca Bernardo Torre, fondatore del comitato di Civesio.

Il comitato di Sesto Ulteriano è nato nel 2011 "con l’obiettivo di fermare nuovi insediamenti nella zona industriale e di intensificare i controlli nei siti già esistenti ritenuti a rischio – ricorda una delle fondatrici, Tina De Marco –. Ai tempi, raccogliemmo 3mila firme per sostenere queste richieste. Una petizione che sembra essere caduta nel vuoto". "Chiediamo che vengano condivisi con la popolazione i piani di evacuazione e la mappatura delle aziende a rischio d’incidente rilevante", aggiunge la presidente del comitato Rosa Carbonaro.

Tra i residenti di Civesio e Sesto Ulteriano non sono mancate le persone che, in concomitanza con l’incendio, hanno accusato mal di testa e bruciori alla gola. Ancora nella giornata di ieri c’era chi è rimasto in casa con le finestre chiuse, per precauzione.

A.Z.

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