Un tuffo nei Navigli: piscina a cielo aperto a San Cristoforo

Il masterplan vincitore del concorso internazionale di idee sul futuro dello scalo dismesso

Il rendering del progetto per l'ex scalo ferroviario di San Cristoforo

Il rendering del progetto per l'ex scalo ferroviario di San Cristoforo

Milano, 12 aprile 2019 - Nell'ex scalo ferroviario di San Cristoforo come negli antichi Navigli, dove si poteva fare il bagno nell’acqua pulita. Il masterplan vincitore del concorso internazionale di idee sul futuro dello scalo dismesso nella periferia sud-ovest della città punta a realizzare il sogno di tanti milanesi: utilizzare le vie d’acqua cittadine come una piscina a cielo aperto.

Lo studio olandese Office for Metropolitan Architecture (Oma) e quello italiano Laboratorio Permanente, che insieme hanno prevalso su altri quattro team nel concorso lanciato da Fs Sistemi urbani e Coima, hanno pensato a un sistema di depurazione capace di trasformare l’area verde in una zona balneabile. Uno sviluppo completamente ecologico dell’area, come previsto nel bando di gara, il quale indicava che tutti i 140.199 metri quadrati di superficie territoriale dell’ex scalo San Cristoforo debbano rimanere a verde, anzi in questo caso meglio indicare due colori: il verde dell’erba e il blu dell’acqua. Da qui l’idea di creare un «limpidarium d’acqua» per depurare le acque milanesi. Ma vediamo il documento nei dettagli. Nel masteplan vincitore, presentato ieri pomeriggio a Palazzo Marino, si legge che «il Parco San Cristoforo è progettato come un dispositivo ecologico che funziona come filtro di depurazione delle acque provenienti da nord-ovest e che discendono verso il paesaggio agricolo a sud-est». E ancora: «Il sistema di purificazione dell’acqua si basa su principi completamente naturali: scorrendo all’interno dello spessore ambientale, l’acqua viene filtrata meccanicamente e rigenerata biologicamente attraverso specie differenti di piante acquatiche selezionate per assorbire e trattenere contaminanti organici e inorganici presenti nelle acque». La fase finale di questo sistema naturale di purificazione delle acque è quello che può interessare di più ai cittadini. Sì, perché il documento sottolinea che «alla fine di questo processo, l’acqua diviene balneabile e alimenta le piscine naturali, prima di continuare il suo corso verso sud-est, dove può essere reimmessa nel territorio in forma depurata».

Un obiettivo confermato anche da uno dei progettisti, il fondatore di Laboratorio Permanente Nicola Russi: «Il sistema di depurazione è trasversale all’andamento naturale delle acque, che corrono nel sottosuolo in tutta la città e riaffiorano oltre il Naviglio. Noi intercetteremo più acqua possibile, costruendo una grande vasca di depurazione che in alcuni tratti potrà essere balneabile». Come una maxi-piscina. Russi, a questo punto, racconta qual è stata la suggestione da cui sono partiti i progettisti che hanno ideato il masterplan dello scalo di San Cristoforo: gli antichi Navigli balneabili. «Con questo documento – sottolinea il fondatore di Laboratorio Permanente – vogliamo dare una risposta al sogno di molti milanesi, quello di rendere balneabili i Navigli, cosa che negli attuali corsi d’acqua cittadini non possibile».

 

 

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