Settimo Milanese, il piromane confessa

E' un cinquantenne di Vighignolo l'autore dei roghi che da aprile hanno distrutto 25 auto

La carcassa di una delle auto incendiate in via Aldo Moro (Spf)

La carcassa di una delle auto incendiate in via Aldo Moro (Spf)

Milano, 25 luglio 2018 - Forzava la portiera o rompeva il finestrino dell’automobile e poi appiccava il fuoco a quello che trovava all’interno, in genere quasi sempre alla tappezzeria. Armato solo di un accendino. Un’auto alla volta, anche se in molte occasioni il rogo ha raggiunto altre macchine vicino. Un gesto compulsivo del quale non ha saputo dare spiegazioni. Venticinque auto in tre mesi, era diventato l’incubo di Vighignolo, frazione di Settimo Milanese. Lunedì pomeriggio, sapendo che ormai i carabinieri avevano stretto il cerchio intorno a lui, si è presentato nella caserma di Settimo Milanese e ha confessato.

È un cinquantenne italiano, nullafacente, con precedenti penali, problemi psichiatrici e in cura in un centro psico-sociale, una forte dipendenza da alcol e droga, il piromane che dal 13 aprile al 20 luglio ha appiccato incendi alle auto nel quartiere in cui vive. È stato denunciato per incendio doloso plurimo e continuato, al momento si trova nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Passirana di Rho in attesa che l’autorità giudiziaria decida quale misura cautelare applicare nei suoi confronti.

L’uomo era già stato ascoltato dai carabinieri della locale stazione e della Compagnia di Rho dopo il secondo rogo, ma a suo carico gli inquirenti non erano riusciti a trovare nessuna prova concreta. Anche le perquisizioni nel suo appartamento avevano dato esito negativo. Venerdì mattina dopo l’ultimo incendio in via Airaghi i militari lo hanno interrogato nuovamente, ma lui ha sempre negato ogni responsabilità. Lunedì pomeriggio, invece, il piromane si è assunto tutte le sue responsabilità e ha spiegato agli inquirenti come agiva.

Il primo episodio è del 13 aprile, quando a bruciare era stata una sola macchina, così come il 24 aprile. Il fatto più grave nella notte tra il 27 e 28 maggio: all’1.30 aveva completamente distrutto cinque automobili e tre ore dopo altre nove. L’8 giugno erano state quattro le vetture devastate dalle fiamme appiccate dall’uomo, che il 13 luglio aveva bruciato altri due veicoli e il 20 luglio altri tre.

Il piromane ha ammesso tutto, aggiungendo: «Io bruciavo una sola auto». Come a dire che non è stata colpa sua se le fiamme hanno raggiunto e danneggiato le altre macchine parcheggiate accanto.

«Ringraziamo le forze dell’ordine che in queste settimane hanno condotto tutte le operazioni necessarie per arrivare a chiudere le indagini - si legge in una nota a firma del sindaco Sara Santagostino e degli assessori della sua giunta -. Il lavoro, la collaborazione e l’impegno profuso hanno portato al risultato sperato. Non siamo stati lasciati soli e, nonostante i diversi tentativi di strumentalizzazione anche da parte di alcuni organi di stampa, le differenti competenze e i differenti ruoli hanno permesso di venire a capo di questi bruttissimi episodi».

È la fine di un incubo per i residenti di Vighignolo che in questi mesi hanno vissuto con l’ansia del piromane. Che abitava alla “porta accanto”.

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