Milano, travolge e uccide pedone: pirata preso a casa. "Non ho fatto nulla"

Vestiti sporchi di sangue e tasso alcolemico a 1,58. Guidava senza patente: io non c’entro, non vengo con voi

Polizia locale in via Michelino da Besozzo

Polizia locale in via Michelino da Besozzo

Milano, 29 gennaio 2018 - «Non so nulla, non c’entro niente...». Sono le 22.30 di sabato, i ghisa hanno appena bussato alla porta di Alessandro Luciano Angelo Ghezzi, il 44enne disoccupato arrestato per omicidio stradale con l’accusa di aver travolto e ucciso in via Michelino da Besozzo il pensionato 88enne Sandro Orlandi al volante della sua Bmw Serie 3 sprovvista di assicurazione. L’uomo appare come inebetito agli agenti che gli chiedono conto delle prove che lo inchiodano: le ammaccature sulla carrozzeria della berlina parcheggiata giù in cortile, il numero di targa corrispondente a quello segnato qualche ora prima da un agente della Stradale, i vestiti sporchi di sangue ritrovati nel suo appartamento. Lui nega. Anche l’evidenza. Accanto c’è la madre, che divide con lui l’abitazione in zona Garegnano e che lo abbraccia in maniera protettiva, parlando ai ghisa dell’incidente del 2016 costato al figlio la sospensione della patente. «Devi venire con noi?», gli dicono gli agenti. «Io non vengo...», fa resistenza Ghezzi. Una resistenza non violenta, intendiamoci. È piuttosto la reazione di una persona che non sembra rendersi conto di quello che gli sta accadendo intorno, in linea con il suo carattere introverso, così lo descrive chi lo conosce, e poco incline alla socializzazione. Nessuna ammissione di colpevolezza, comunque. E addirittura il rifiuto di fare l’alcoltest, che costringerà gli investigatori di piazza Beccaria a prelevargli il sangue in maniera coattiva: tasso alcolemico a quota 1,58, cioè tre volte il valore consentito di 0,50, per di più registrato a più di due ore dal momento dell’impatto fatale.

Arrestato per omicidio stradale e denunciato per essersi rifiutato di sottoporsi agli accertamenti del caso, il 44enne, geometra sul documento d’identità ma al momento senza un impiego stabile, è stato portato a San Vittore. I ghisa coordinati dal comandante Marco Ciacci non hanno dubbi: c’era lui al volante della Bmw «un po’ datata ma molto ben tenuta» che ha falciato Sandro Orlandi di ritorno a casa, scala G dello stabile popolare di via Jacopino da Tradate 9, dopo una giornata passata in un centro ricreativo del quartiere. Ecco la ricostruzione, stando a quanto accertato finora. L’anziano attraversa la strada, probabilmente lontano dalle strisce pedonali, all’altezza dell’incrocio tra via da Besozzo e via privata Chiari, a due passi da via Mac Mahon. È sera, l’ex attrezzista meccanico sbuca tra le vetture in sosta lungo il marciapiedi. In quel momento arriva la berlina di Ghezzi, che se lo trova davanti all’improvviso: lo centra in pieno e lo sbalza a più di venti metri di distanza, segno che l’auto viaggiava a velocità molto sostenuta. La Bmw finisce la sua corsa contro una macchina ferma. Il conducente non scende, anzi ingrana la marcia e riparte lasciando Orlandi a terra. Inutili i soccorsi del 118, troppo gravi le ferite alla testa riportate nell’impatto col parabrezza: l’88enne muore sul colpo. Sul posto arrivano gli agenti del Radiomobile per i primi rilievi. E ad aiutarli trovano un agente della Stradale (la sede è proprio in via da Besozzo), che ha avuto la prontezza di uscire dall’ufficio appena sentito il botto e di segnare sul cellulare il numero di targa del veicolo in fuga. Pirata incastrato.

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