Milano, 1 giugno 2018 - C'è un mistero sul treno che lo scorso 25 gennaio è deragliato nei pressi della stazione di Pioltello, causando tre morti e 50 feriti. Il giallo riguarda la ditta che ha fabbricato e il periodo di costruzione dell'ormai noto giunto con problemi di manutenzione collocato nel cosiddetto "punto zero" dove si è staccato un pezzo di rotaia. Da quanto si è saputo, infatti, mancano i documenti che permetterebbero di sapere chi l'ha costruito e quando. Gli inquirenti e i loro consulenti stanno compiendo accertamenti per scoprire questi elementi necessari per svolgere le analisi irripetibili previste e che sono, dunque, slittate. Da quanto risulta, infatti, questo genere di giunti che saldano le rotaie vengono fabbricati sia da Rete ferroviaria italiana che da ditte esterne. E in questo caso, però, mancano agli atti dell'inchiesta le carte da cui si possa evincere il nome dell'azienda costruttrice e il periodo di fabbricazione. Inoltre, lo stesso giunto non presenta elementi utili per arrivare a capire chi l'ha costruito.
Dopo la fase degli accertamenti "non ripetibili" - ossia alla presenza anche dei consulenti degli indagati (due manager e quattro tecnici di Rfi e due manager di Trenord, oltre alle due società) e delle persone offese (una cinquantina in tutto) - sui carrelli e sulle ruote dei vagoni, che non avrebbero evidenziato problemi particolari, il prossimo passo, infatti, è l'analisi del giunto. Quel giunto apparso subito in cattivo stato e che aveva sotto una "zeppa" di legno "tampone" per impedire che la rotaia battesse sulla massicciata al passaggio dei treni. Proprio sopra quel giunto quella mattina si staccò un pezzo di rotaia di oltre 20 centimetri e il convoglio deragliò all'altezza del terzo vagone. Una riunione per decidere quando e come effettuare l'ultima fase degli accertamenti irripetibili, è stata fissata per il prossimo 14 giugno.
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