Pioltello premia Nicola 17 anni e tanto coraggio

Dal 2014 combatte contro un tumore al midollo senza mai perdersi d’animo

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di Barbara Calderola

Nicola Russolillo. Da qualche ora il nome di questo ragazzo di 17 anni è scritto nell’albo d’onore a futura memoria di Pioltello. Con una forza e una dolcezza che lasciano senza parole lotta da quando era piccolissimo contro un tumore al midollo che gli ha tolto tanto, ma non la voglia di vivere. L’adolescente in carrozzina ha perso 15 chili, non parla, non alza un braccio, eppure non si perde d’animo. Frequenta il liceo artistico, dipinge, scolpisce, visita i bambini nei reparti oncologici ai quali regala disegni perché sa, per averlo provato sulla propria pelle, quanto conti la fiducia in certe situazioni.

Arriva in sala consiliare accompagnato da un lungo applauso. "È un ragazzo davvero speciale – ha detto a tutti la sindaca Ivonne Cosciotti – è giovanissimo ma quando gli parli hai davanti un uomo per la consapevolezza, la forza interiore, la maturità". Il dramma inizia quando Nicola ha 4 anni, con una diagnosi che preannuncia montagne altissime da scalare: ma la famiglia non si perde d’animo, mamma e papà fanno di tutto per strappare il figlio a un destino troppo crudele. Nel 2014 cominciano gli interventi, il primo, al quale ne segue un secondo nel 2020 e altri due l’anno scorso. Un calvario che non toglie il sorriso al paziente che affida alle "storie" di Instagram l’amore per gli altri e lo fa attraverso le sue ricette preferite e l’arte, l’altra grande sua passione.

Le ragioni della benemerenza sono tutte qui: "Nicola è un esempio per tutti noi, la sua è una straordinaria testimonianza di coraggio, di determinazione, di fiducia nella forza della vita". La cerimonia è stata toccante. "Barcollo ma non mollo", racconta il giovane sui social e coltiva un grande sogno: "Tornare a camminare". Nel frattempo, nonostante i dolori e le limitazioni, studia, visita mostre e musei, fa la spesa, frequenta gli amici e la domenica presta servizio come chierichetto. Vive appieno, è questo il messaggio che ha voluto trasmettere dal palco: la bellezza di esserci, di mettersi in gioco ogni giorno nonostante tutto.

Ad aspettarlo a casa dopo tanti mesi di riabilitazione c’era la sorellina Matilde, con la quale ha un rapporto strettissimo. Lui, emozionato, ha ringraziato per il riconoscimento con un cartello.

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