Pioggia di richieste per riaprire i centri sportivi

Disagi e per il fallimento di Gestisport, la coop che gestiva 9 impianti in Lombardia, dal Milanese al Varesotto, dal Lecchese al Pavese

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di Daniele De Salvo

Quindici milioni e mezzo di euro di debiti già nel 2020. Ma non solo: anche la rinuncia al concordato preventivo.

Per questo i giudici della Sezione fallimentare del Tribunale di Milano il 22 dicembre hanno optato per il fallimento della Gestisport, la società cooperativa sportiva dilettantistica che fino a inizio anno gestiva 9 impianti sportivi in mezza Lombardia, tra cui il centro sportivo comunale di Merate rimesso a nuovo e ampliato solo nel 2018 e un paio di settimane per la chiusura di tutti i centri tra Varesotto, Milanese e Pavese.

"Il debitore si trova in stato di insolvenza duramente colpito nell’esercizio della propria attività dall’emergenza sanitaria in corso con sostanziale interruzione, fermi restando gli elevati costi fissi e non è riuscito a risolvere la propria crisi con lo strumento del concordato preventivo a cui pure aveva chiesto accesso, rinuncia successivamente alla domanda", si legge nella sentenza di fallimento.

E ancora: "Le circostanza palesano come l’imprenditore non abbia più mezzi finanziari proprio e crediti di terzi per soddisfare le proprie obbligazioni". Dagli ultimi bilanci prodotti risulta il superamento delle soglie tollerate, con un attivo patrimoniale di 12 milioni 700mila euro, ricavi lordi per 2 milioni e mezzo e appunto debiti per 15 milioni e mezzo, in continuo aumento, a causa del lockdown da Covid, le rate degli appalti o dei leasing comunque da pagare, insieme a quelli del personale e di gestione.

Nonostante i debiti, la crisi, la serrata e ora l’aumento delle bollette per i centri chiuse sembra ci sia comunque un nuovo futuro.

"Il momento non è facile, però per il nostro impianto di Merate ci sono una decina di potenziali interessati – conferma l’assessore a Bilancio e Sport Alfredo Casaletto che sta seguendo personalmente la complicata situazione -".

E ancora: "Il nostro obiettivo è quindi quello di riaprire la struttura quanto prima e che i 70 collaboratori sportivi che lì lavoravano vengano reclutati da chi si spera subentri presto nella gestione del centro".

Ma anche a Lainate, e nel Varesotto, Gorla Minore e Jerago, decine di collaboratori sportivi e clienti, amatori come sportivi professionisti, si augurano che gli impianti riaprano il prima possibile. E si incrociano le dita.

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