Pietà Rondanini, Sala stoppa Sgarbi: resti dov’è

Milano -  Il primo affondo da neosottosegretario alla Cultura l’ha riservato a Milano, dove nell’era del sindaco Letizia Moratti è stato assessore alla Cultura: "La prima cosa che farò? Rimettere al suo posto la Pietà Rondanini". Vittorio Sgarbi, critico d’arte, personaggio televisivo e da lunedì esponente dell’esecutivo nazionale guidato da Giorgia Meloni, punta a sfrattare il capolavoro di Michelangelo dall’Ospedale Spagnolo all’interno del Castello Sforzesco per rimetterlo nella precedente collocazione, la nicchia nella Sala degli Scarlioni, firmata dal raggruppamento di architetti Bbpr, sempre nel perimetro delle mura sforzesche nel centro di Milano.

Le parole di Sgarbi – in un’intervista al Corriere della Sera – non sono passate inosservate in Comune, tanto che il sindaco Giuseppe Sala ha deciso di replicare subito con una story su Instagram al sottosegretario alla Cultura: "Va bene lì dov’è (e dal punto di vista culturale forse il nuovo Governo dovrebbe darsi altre priorità)". Insomma, il primo cittadino rispedisce al mittente l’idea del vulcanico Sgarbi e conferma la decisione assunta nel 2013 dalla Giunta Pisapia, cioè la collocazione della Pietà Rondanini nell’Ospedale Spagnolo, un’idea dell’allora assessore comunale alla Cultura Stefano Boeri, l’archistar che ha ideato il Bosco Verticale a Porta Nuova.

Anche Boeri boccia la proposta di Sgarbi, così come la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, che nel 2013 era assessore comunale ai Lavori pubblici e lavorò per rendere possibile il trasferimento del capolavoro di Michelangelo nell’Antico Ospedale Spagnolo: "Io non sono un’esperta d’arte, ma oggi la Pietà è in un luogo adeguato, anche simbolico, di antica sofferenza, ed è esposta in modo che tutti i visitatori, esperti o meno, possano godere appieno della sua forza comunicativa. Con tutto il patrimonio artistico italiano a rischio incuria o non valorizzato, lo spostamento della Pietà Rondanini è l’ultima scelta da compiere".