Piccolo Teatro, la grande guerra su chi comanda

La Regione vuole contare dopo aver salvato i bilanci. Comune e Ministero allargano il cda e aggirano il veto

Piccolo Teatro di Milano

Piccolo Teatro di Milano

Milano, 30 settembre 2020 - Ormai è rissa all’interno del cda del Piccolo. E così Comune e Ministero hanno pensato di chiamare i rinforzi: due consiglieri aggiunti, a rompere lo stallo e il quorum, rendendo inoffensiva qualsiasi strategia ostruzionistica. In un cda composto da otto membri, la presenza o meno dei due rappresentanti in quota Regione diverrebbe così secondaria ai fini della votazione per il nuovo direttore. Spalancando le porte alla probabile designazione a maggioranza di Claudio Longhi, oggi alla guida di Fondazione Ert.

Possibile? È lo Statuto del Piccolo a prevederlo. Articolo 10. Dove viene sancita la possibilità da parte dei soci di allargare il cda attraverso quella che si chiama cooptazione. Scelta specifica, temporanea. Che deve però riguardare "illustri personalità della cultura europea". La regola dunque esiste. Anche se è sempre stata vista come una extrema ratio. Da minacciare, più che da attuare. «È una possibilità prevista dallo Statuto – spiega Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune – che il cda ha ora deciso di percorrere per superare questo stallo inaccettabile. Un modo per tornare ad essere operativi, di fronte a una istituzione che ha scelto invece di boicottare i lavori. Non è una dichiarazione di guerra a Regione, anzi. È Regione che da tempo ha dichiarato guerra al Piccolo, a Milano e al buon senso facendo disertare il cda ai suoi consiglieri. Una domanda da porsi oggi è proprio capire se i consiglieri stanno agendo di impulso proprio o se stanno seguendo le direttive dell’istituzione, che pare muoversi per interessi di partito. Così facendo è venuto a mancare qualsiasi dialogo, per altro in maniera incomprensibile considerando che i cinque nomi a suo tempo individuati dal cda, erano stati avvallati da Regione stessa".

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intanto, ieri ha spiegato che "io con Fontana ci parlo, ma se per la Regione questa può essere una cosa importante per me è vitale risolvere questa vicenda". Sull’allargamento dei membri "deve decidere il Cda" ma "obiettivamente non abbiamo più tempo per le riflessioni perché è da troppo che si sta analizzando la situazione, e quindi ho chiesto al presidente del Cda di cercare di trovare rapidamente una soluzione". Giovedì mattina alle 9 è atteso il nuovo Consiglio, convocato d’urgenza. All’ordine del giorno la "Nomina per cooptazione di due Consiglieri". Probabile che l’asse Comune-Ministero arrivi a delineare due profili adeguati, per poi nel giro di poco giungere a una votazione.

Ma al di là della procedura, rimane un elenco lungo così di interrogativi aperti. Come reagirà Regione? Bisogna attendersi ritorsioni economiche, dimissioni, contropartite? Saranno presenti tutti i consiglieri? Quali personalità si presteranno a portare il loro contributo? E che tipo di supporto avrà infine il nuovo direttore? "Nelle istituzioni culturali manca spesso la piena convergenza – conclude Del Corno –. L’importante è poi mettersi laicamente alla prova. Al nuovo direttore spetterà il compito di mostrare subito le proprie qualità, la propria visione. Ma la procedura seguita dal presidente Salvatore Carrubba è stata corretta: individuazione dei profili, confronto sui progetti, colloquio, valutazione. E infatti ci troviamo di fronte a cinque straordinari candidati, cinque figure gestionali che offrono ampie garanzie. Rispetto a questo ricordo che per Statuto e per legge, il direttore può permettersi al massimo di firmare una regia all’anno e non può collaborare con altri teatri. Parliamo dunque di un profilo primariamente manageriale: non di Strehler o Ronconi, ma di Paolo Grassi, Nina Vinchi, Sergio Escobar. Mi pare ci sia un po’ di confusione a riguardo ma è quello il profilo che stiamo cercando". E in effetti in queste settimane se ne sono sentite di tutti i colori. Con il settore a mostrare (purtroppo) una profonda ingenuità riguardo ai meccanismi strutturali del teatro stesso. Pur nell’opacità estiva, la nomina aiuterà forse a riordinare i pezzi. Giovedì i nuovi sviluppi. Intanto si cercano alte personalità della cultura europea. Auguri.  

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