Piazzale Loreto cambia volto: da rotatoria ad agorà verde, ecco il progetto

Una piazza su tre diversi livelli, traffico spostato ai margini e nuovi edifici. L'inaugurazione? Prima delle Olimpiadi del 2026

Piazzale Loreto: il progetto LOC si aggiudica il bando Reinventing Cities

Piazzale Loreto: il progetto LOC si aggiudica il bando Reinventing Cities

Milano - Piazzale Loreto è pronto a cambiare volto. Si chiama Loc, Loreto Open Community, il progetto di Ceetrus Nhood con Arcadis Italia e altri, che si è aggiudicato la gara per la riqualificazione nell'ambito del concorso internazionale Reinventing Cities. Il risultato è una grande "agorà verde" ribassata, di 10.000 metri quadrati, che si svilupperà su tre livelli. Un risultato ottenuto con lo spostamento ai margini del traffico automobilistico che lascia il 69% della superficie attuale ai pedoni e alle biciclette. La sfida è stata quella di recuperare lo spazio pubblico centrale, oggi inaccessibile, trasformandolo in un'area destinata alla vita sociale.

È prevista la costruzione di tre nuovi edifici destinati ad attività commerciali, svago e uffici e la riqualificazione del palazzo in via Porpora, oggi sede del Comune, che avrà quattro piani in più. Edifici che permetteranno di finanziare l'operazione. La connettività lungo tutti gli otto assi viari che oggi convergono sul piazzale verrà mantenuta, ma i flussi di traffico verranno rimodulati in base alle nuova geometria che riflette, secondo il Comune, un uso dell'auto in decrescita.

Piazzale Loreto: il progetto LOC si aggiudica il bando Reinventing Cities
Piazzale Loreto: il progetto LOC si aggiudica il bando Reinventing Cities

L'obiettivo dell'Amministrazione è inaugurare il nuovo piazzale prima delle Olimpiadi del 2026, partendo con i lavori nel 2023. L'investimento complessivo è di 65 milioni di euro, garantiti dal diritto di superficie di 90 anni sugli spazi messi a disposizione dal Comune. Il sito, una volta completato, si stima che potrebbe dare lavoro a 400/500 persone.

"In cinque anni - ha detto il sindaco, Giuseppe Sala - abbiamo imparato tante cose, ad esempio che non esiste una grande mossa, un grande progetto, che cambia la città. Per farlo servono una strategia e una coerenza, e se vuoi una città in cui tutto sia raggiungibile a piedi in 15 minuti devi fare operazioni come questa. Poi non è che le città del mondo si sono tutte allineate, ma tutte stanno cercando di interpretare delle tendenze: verde, quartieri, coinvolgimento delle forze cittadine e su questo tutti la vediamo in maniera simile. Ieri abbiamo avuto un incontro con l'ex segretario di Stato degli Usa, John Kerry nell'ambito del C40: ci ha detto che la questione ambientale è universale e ci ha richiamato al nostro dovere perché la trasformazione o partirà dalle città o non partirà".

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