Piazza Libertà nel degrado: siamo stanchi

di Roberta Rampini

Cestini distrutti e rifiuti buttati ovunque. Macchie di sangue sul marciapiedi. Rabbia e proteste da parte dei commercianti di piazza Libertà, la piazza della stazione di Rho. Non è la prima volta, le fotografie scattate sabato mattina documentano l’ennesimo episodio, "siamo stanchi qui la situazione è sempre la stessa, quando arriviamo al mattino dobbiamo pulire - raccontano - ma purtroppo qui siamo dimenticati da tutti, dal Comune e dalle forze dell’ordine. Di notte ma anche di giorno succede veramente di tutto, dopo le ventidue questa piazza diventa terra di nessuno, si ritrovano bande di ragazzotti e di stranieri, ci sono schiamazzi, atti di vandalismo e sicuramente anche spacciatori. L’altra sera c’è stata una lite con bottigliate, il sangue sul marciapiede dimostra anche che qualcuno è rimasto ferito, ma poi scappano e restano impuniti, probabilmente chi è rimasto ferito non è nemmeno andato al pronto soccorso per paura di essere denunciato". Commercianti, ma non solo. Anche chi vive in piazza della Libertà e nelle vicinanze lamenta gli stessi problemi, "a volte ho paura ad uscire anche per portare a spasso il cane", spiega un cittadino che abita in via Torino. Stessa sorte per i pendolari che rientrano tardi alla sera. Pochi mesi fa il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità una mozione che impegnava la giunta a chiedere a Regione Lombardia, Prefettura e Governo interventi concreti per garantire stazioni più controllate e un servizio ferroviario sicuro, "ci chiediamo se quella mozione è rimasta nel cassetto oppure è arrivata alle autorità competenti - aggiunge un residente - visto quello che abbiamo trovato sabato mattina in piazza direi di no. Qualcuno ha letteralmente sradicato il cestino da terra e lanciato rifiuti dappertutto. Se non possono garantire pattuglie serali e notturne, potrebbero almeno installare telecamere e quando succedono fatti gravi usare le immagini per individuare i colpevoli. Oppure potrebbero potenziare l’illuminazione pubblica".