Piazza e sagrato nuovi, c’è il sì ai lavori

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Quattordici anni d’attesa, un vecchio progetto che non ha mai visto la luce e ora la firma per il cantiere. Bornago avrà una nuova piazza e un nuovo sagrato. A sancirlo, Comune e parrocchia con il placet della Curia e della Soprintendenza. Tre anni di lavoro, diciassette passaggi amministrativi per correggere errori catastali di un passato lontano e "fare il miracolo". Per il sindaco Alberto Villa doppia soddisfazione: "Abbiamo avuto la meglio sul moloch burocratico garantendo alla comunità un’opera attesa dal 2006". Costo per l’amministrazione, "200mila euro, i soldi per la costruzione della quale ci occuperemo direttamente per garantire l’omogeneità dell’intervento. La chiesa, invece, ha pagato il disegno". "Sarà un centro elegante con materiali di pregio, un luogo simbolo per sancire l’importanza delle relazioni".

È stato proprio questo uno dei motori dell’iniziativa "l’idea di ribadire l’importanza dei legami. La nuova piazza che si svilupperà da via Kennedy servirà a riannodare i fili della comunità". Villa si leva anche un sassolino dalla scarpa: "Nel 2011, i nostri predecessori annunciarono di avere messo in cassaforte il risultato, ma il cantiere non decollò mai. Ora, il sogno diventa realtà". Il lungo iter è scattato il 4 maggio 2017, "con l’atto di indirizzo della giunta per la realizzazione", l’ultimo, la firma della convezione con don Claudio Preda, pochi giorni fa.

Nel mezzo, "la corsa per modificare 17 mappali sbagliati della contessa Erminia Prinetti Castelletti, uno dei tanti problemi sorti strafacendo. Abbiamo avuto la meglio solo grazie a una tenacia che si ha permesso di superare tutti gli ostacoli. Non è facile per noi. Siamo un piccolo centro di 9mila abitanti con risorse limitate, nonostante le mille incombenze alle quali fare fronte ogni giorno". A ritardare tutto di altri sei mesi il Covid, "l’epidemia è stata una batosta anche sotto questo punto di vista. Ha congelato programmi, idee e cambiato le priorità. Ma non la piazza e il sagrato, accarezzati da troppo tempo. Il desiderio di vederli realizzati ha avuto la meglio. Ormai, siamo al conto alla rovescia". Il Consiglio aveva dato il via libera a luglio, subito dopo la Curia e le Belle arti. Adesso, tocca a ruspe e operai. "Un traguardo da inserire negli annali - conclude il sindaco - come i 150 anni dall’unione fra Pessano e Bornago, appena celebrati".

Barbara Calderola

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