Piatti di plastica? Meglio “ciapp“ in terracotta

Emilio

Magni*

Con mio scarso gradimento, invitato a uno di quei pranzi veloci che sono di moda in questi tempi, mi sono trovato, oltre ad altri disagi, con i cibi nei piatti di plastica. Il disappunto mi ha fatto tornare il mente mio padre, operaio, al quale, una volta alcuni amici gli avevano chiesto come si trovava a mangiare alla mensa aziendale della fabbrica. Rispose che tutto sommato "el mangià" non era male, però non gli piaceva che, già a quei tempi, gli fosse servito nei piatti di plastica, con posate dello stesso materiale. Sbottò: "Tutta quella plastica lì la me fa quasi andà via la famm. A mi me piass i ciapp. El mangià in de la plastica el pare minga bônn". Con quel "me piasen i ciapp", non bisogna fraintendere. In Brianza infatti "i ciapp" sono le natiche. Il papà però non intendeva di certo tirare in ballo glutei e sederi. Nel dialetto meneghino "i ciapp" sono anche i piatti e le stoviglie di terracotta, come informa pure Francesco Cherubini nel suo dizionario del dialetto milanese. El "ciappel" è il coccio del vaso rotto. Un tempo si diceva pure "andà in di ciapp" che significava andare "in cocci", ovvero "in rovina". "El ciappé" era il commerciante venditore di stoviglie. Si diceva pure: "Che bel ciappèl", a un bel bambino. Quindi con quel "me piasen di ciapp" mio papà aveva voluto dire che a lui piaceva pranzare nelle tradizionali stoviglie. "Ciapp": dunque questo è un bello e colorito termine che possiede vari, curiosi e allegri significati. Per questo infatti quel "me piasen i ciapp" detto da mio padre poteva essere frainteso. Nel nostro bel dialetto "ciapp" sono, come detto, anche le natiche, ovvero le chiappe "Ma va a dà via i ciapp" era epiteto molto in uso un tempo sia a Milano che nel contado. Famoso era poi il modo di dire "Cent cu cente crapp, cent cü dusent ciapp" (Cento teste, altrettante opinioni, cento sederi ovvero duecento natiche) veniva usato per dire che c’erano sempre tanti pareri diversi. La precisazione riguardante i glutei era aggiunta con lo scopo di far ridere.

mail: emiliomagni@yahoo.it

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