Petenada Ma il pettine non c’entra

Emilio

Magni

Ghèmm dà propri ‘na bèla petenada: così, l’altro giorno, irruppe nel bar il Cesarino, rovente tifoso della squadra che la sera precedente aveva sconfitto pesantemente la rivale di sempre. La "petenada" dunque si riferiva ai tifosi avversari, con i quali "el Cesarin" era sempre in guerra. La tremenda battuta del Cesarino, è stata ovviamente presa male da alcuni sostenitori della squadra sconfitta. Si rischiava quindi una rissa che tuttavia è stata subito domata dalla barista la quale ha chiesto: "Ma se vor dì "petenada?". Lei è infatti molto più giovane dei soliti clienti che parlano solo in dialetto, quindi per lei alcune parole sono misteriose. La "bèla petenada" è un modo di dire che in senso molto lato vuol significare l’incontenibile gioia per un avvenimento che è più che una vittoria, ovvero un sentimento pieno di odio (solo sportivo però) nei confronti dei rivali e tipico dei tifosi più infuocati. "Petenada" vien dal verbo dialettale "petenà", che in questo caso non vuol dire, nemmeno lontanamente "pettinare". Il pettine non c’entra proprio nulla. Significa invece "sconfiggere" e anche "punire". Mi ricordo mia mamma, donna del popolo, che quando mi stavo infilando in qualche marachella, minacciava: "Varda che te dü ‘na bèla petenada". In questo caso la "petenada" voleva dire "Guarda che ti do qualche bello scapaccione": in altre parole "una punizione. Nel senso di "sconfiggere" e di "punire", "petenà" è stato adoperato anche dai poeti del dialetto milanese nei secoli scorsi. "El Luis de Melz", Luigi Manzoni di Melzo, grande cultore del dialetto milanese, ha scoperto che il poeta ed eroe del Risorgimento Antonio Picozzi (1824 -1893) in un suo sonetto ha scritto "me pias pettenà i vizi". Voleva infatti dire che il suo impegno è di stare lontano (sconfiggere) i vizi. Il dialetto ci offre però anche un modo di dire molto bello per il "pettinare" con il pettine. È "cavezzà". Si diceva un tempo: "‘Me te set bell cavèzz", a uno che era ben pettinato, aveva la capigliatura a posto.

mail: emiliomagni@yahoo.it

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