Pesciolino d’oro Cerco nell’abisso del tempo che fu

Claudio

Negri

è chi cerca ancora il Graal, io nel mio piccolo cerco oltre ogni tempo massimo il Pesciolino d’Oro. Non per futili, venali motivi: non è tanto l’oro a farmi cercatore, quanto il Pesciolino in sé. So che lui è specializzato nell’esaudire desideri, ma non gli chiederei nulla. Vorrei solo vederlo guizzare contento nel suo mare, vorrei discorrere con lui, benché muto. Qualcosa avrà pure da dirmi. Lo sto cercando da un abisso di tempo, da quando gli oceani erano meno salati: nella tele in bianco e nero dei primi anni Sessanta, un pomeriggio, alla Tivù dei Ragazzi, vidi il grande e curiale Vittorio De Sica in un castello e nel castello c’era un grande camino acceso e accanto al camino una poltrona con il regista e attore nei panni di un nonno che raccontava fiabe. “Pesciolino d’Oro, Pesciolino d’Oro!” invocava De Sica con un accoramento tale da far presumere già una mancata risposta, un implicito addio. Lo invocavo anch’io, col pensiero: “Non andartene, Pesciolino. Rispondimi. Sei un bambino come me, noi due ci capiamo”. Macché, niente. Silenzio. Solo il rumore della risacca. Anni dopo, in una battuta di pesca sottocosta e a basso costo (300 lire i grandi e 150 i bambini) vidi la grande rete gonfia issata a bordo piena di piccole vite agitate. Senza rimorso, ma con ispirato appetito, nel mio futuro avrei gustato diecimila fritture ed è cosa che faccio ancora oggi con il concorso di un buon vino. E così divento insopportabilmente verboso e affabulante, racconto di pirati e isole del tesoro o delle sensuali pinne caudali di Yemanja la dea-sirena. Ma so bene che in quella remota battuta di pesca, nella rete gonfia di vita morente, c’era anche lui, il Pesciolino d’Oro: aveva la boccuccia spalancata, annegando d’aria, e mi guardava con fissa disperazione. Sarebbe finito proprio nel mio piatto? Da allora lo cerco, per liberarlo da ogni male, ma il mare è stanco, si ingorga di opachi riverberi e lui, ahimè, non viene. “Dite al pesciolino che non tornerò”. No, meglio di no: ditegli allora, per quanto possa servire, che resto in zona.

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