Pero, fiaccolata per il barista ucciso: "No alla violenza, giustizia per Omar"

Oltre 350 persone hanno sfilato in memoria del barista massacrato da due clienti ucraini ubriachi

Pero, 20 settembre 2022 - ​Un appello: "Giustizia per Omar". Lumini, palloncini e lanterne bianche e oltre 350 persone questa sera alla fiaccolata di cordoglio per Omar Ismael, il 57enne, egiziano, picchiato a morte da due clienti che aveva allontanato dal locale in cui lavorava, il Dandana Caffè di Pero. In prima fila la moglie e la figlia, sostenute da famigliari e amici. Dietro di loro un lungo corteo silenzioso di cittadini e commercianti che ha percorso la via Sempione e raggiunto il pub pizzeria di via Figino dove proprio una settimana fa, poco dopo la mezzanotte, Omar è stato massacrato di calci, pugni e infine colpito con un posacenere di vetro. "Omar era un pezzo di pane, non è giusto morire così", ricorda una conoscente.

"Perdonaci Omar se non siamo riusciti a darti un mondo migliore", commenta un residente. Gi aggressori di Omar, due ucraini di 26 e 38 anni, sono in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi, "le forze dell’ordine li hanno fermati subito, ora ci aspettiamo una giusta condanna, hanno ucciso un marito e padre di famiglia", commenta un amico. I pub e ristoranti aperti hanno abbassato le saracinesche o spento le luci al passaggio del corteo. Tantissimi fiori e lumini davanti al locale. Poi qualche minuto di silenzio, un lungo applauso e un momento di preghiera, ma soprattutto un messaggio di fratellanza del parroco don Simone Teseo: "Le lanterne che abbiamo acceso sono la luce che illumina i nostri cuori, la luce che ci dice che all’odio si può resistere e che è possibile avere relazioni differenti nella nostra comunità".

La moglie con un filo di voce e un nodo alla gola ha ringraziato tutti della vicinanza e della solidarietà di questi giorni, poi il dolore e le lacrime hanno preso il sopravvento. Il corpo di Omar si trova all’obitorio di Milano. Fatale sarebbe stato il colpo alla testa con il posacenere, ma sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte. La protesta all’insegna degli hashtag #perocontrolaviolenza e #iononcisto continua per chiedere maggiore sicurezza e controlli delle forze dell’ordine nelle ore serali e notturne. "Omar non sarà mai dimenticato, ma quello che è successo a lui non dovrà più accadere", aggiunge un commerciante.

 

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