Permessi alla sala slot: è polemica

Il via libera degli uffici non piace all’opposizione ma nemmeno al sindaco: "Non possiamo esporci a ricorsi"

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di Monica Autunno

Una sala slot sulla Padana superiore in territorio inzaghese, gli uffici rilasciano i primi permessi, insorgono le opposizioni, "l’amministrazione faccia valere il proprio ruolo, il territorio va governato". Il sindaco Andrea Fumagalli: "Questo progetto non ci piace. Ma le carte sono in ordine. E il comune non può esporsi a ricorsi o penali".

Da almeno un anno giaceva in Comune, da parte di una società privata, la domanda di riconversione locali sull’area di una concessionaria dismessa a ridosso della rotonda di Villa Fornaci. La ghiotta partita, la realizzazione di una sala slot e giochi di grandi dimensioni, 500 metri quadri circa. Il problema è esploso con il rilascio comunale dei permessi, datato 28 dicembre.

La prima levata di scudi quella del gruppo di minoranza Inzago Città Aperta, che sul tema ha anche promosso domenica un momento di confronto. "Il 14 dicembre – così una nota – con deliberazione di giunta è stato concesso patrocinio gratuito a favore della Banca del Tempo per un evento di sensibilizzazione sui danni del gioco d’azzardo. Il 28 gli uffici hanno rilasciato il permesso per lavori relativi alla futura sala slot. Difficile pensare a due atti amministrativi più in contraddizione". L’attacco. "Ci saremmo aspettati ben altra attenzione visto la sensibilità e particolarità del tema".

Il piano triennale di prevenzione della corruzione del Comune, si ricorda, riporta dati recenti dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata che attestano sale slot o videopoker quali attività a rischio. Non a margine, l’accusa di mancato coinvolgimento della cittadinaza.

Non è la prima volta che Inzago deve fronteggiare uno slot progetto. Accadde nel 2014, quando 22 comuni con Inzago in testa si opposero a una sala giochi nei locali dell’ex bowling. Il progetto fu infine cassato per la vicinanza a un luogo sensibile, il capannone della coop per disabili Punto d’Incontro.

"In tutta questa vicenda – così, tranchant, il sindaco Andrea Fumagalli – non si devono confondere i piani politico e tecnico. Sul piano politico siamo contrari a insediamenti di questo tipo, persuasi che possano essere vettori di disagio e ludopatie. Ma gli uffici si muovono sul piano tecnico. Per contrastare formalmente l’insediamento occorrono motivazioni suffragate e ad oggi non ne abbiamo. Nel caso di qualche anno fa la vicinanza di un sito sensibile come la Punto d’incontro fu dirimente, nel caso attuale punti sensibili non ve ne sono, se non un polo sportivo con maneggio".

Ulteriori accertamenti comunque sono in atto: "Ho chiesto agli uffici un vaglio approfondito, alla ricerca di ogni possibile varco o appiglio". Così il vice, Carlo Maderna: "Ogni posizione è lecita. Ricordo che in quel punto esatto, peraltro lontano dall’abitato, una sala giochi c’è già da anni, quella al terzo piano del centro commerciale".

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