Milano, nuovo allarme periferie: "Tre quartieri fuori controllo"

Il presidente dell’Aler: "Ormai è una questione di ordine pubblico"

Degrado in zona San Siro (Newpress)

Degrado in zona San Siro (Newpress)

Milano, 17 maggio 2017 - Occupazioni abusive, spaccio, discariche a cielo aperto, illegalità. E intere famiglie ostaggio dei ras di quartiere. Famiglie ora irrise, ora minacciate. Succede a Milano, in tre enclave dove il potere è in mano a gruppi di egiziani, romeni e italiani. «Tre zone fuori controllo: se non si interviene si rischia di lasciare il territorio in mano alle bande. Bisogna porre un freno, è una questione di ordine pubblico». Parola del nuovo presidente di Aler Milano, Angelo Sala, che indica sulla cartina le aree «allo sbando»: Lorenteggio, San Siro e via Gola. E fa appello a Comune, questura e prefettura: «Dobbiamo fare squadra per combattere questa emergenza».

A Lorenteggio ci sono due tipi di vedette. Quelle che tentano di sventare le occupazioni, e quelle che lavorano per i clan, avvisando gli spacciatori quando arrivano forze dell’ordine o ficcanaso. Uno scontro totale. «Ogni giorno è una guerra», dice Maria Palomares, del comitato “No racket no abusivismo”. In 30 secondi snocciola l’elenco delle occupazioni più recenti. Martedì 9, via Odazio 8: intrusione di due donne rom al piano rialzato. Nello stesso giorno, doppia invasione in via Apuli 4, al pomeriggio e alla sera. Occupazioni sventate dagli abitanti che hanno avvisato gli ispettori Aler, i quali hanno chiesto supporto alle forze dell’ordine.

Non va meglio a San Siro, altra zona calda, solo l’altra notte oggetto di un blitz delle forze dell’ordine contro il racket delle case gerstito da una banda di egiziani. «Si sta male, ci sono troppi abusivi», urla Giuseppe. Qui i cittadini chiedono l’anonimato per paura di finire nel mirino di delinquenti. Se denunciano, dicono, vengono minacciati. «Non si scherza. C’è un racket. Persone che “curano” gli appartamenti sfitti e poi si fanno pagare per consegnarli». C’è chi, ottenuta la casa, ha subito chiesto di poter andare via: «Troppo pericoloso». Uno degli incubi è quello di trovare la propria casa occupata se la si lascia incustodita.

Il clima è pesante anche in via Gola, a due passi dal Naviglio Pavese. A Capodanno una guerriglia con lancio di bottiglie contro i vigili del fuoco intervenuti a spegnere un falò degli antagonisti. Molto più recente l’aggressione ad alcuni tecnici incaricati di montare delle telecamere di sicurezza: minacce, spintoni, calci ai loro furgoni. Anche qui, però, c’è chi tenta un cambio di rotta: è il gruppo «Occupiamoci di via Gola». Per il presidente  Sala, l’obiettivo è aumentare la sicurezza. Come? «Intanto cambiando metodo: già c’è piena collaborazione col Comune e gli altri enti. Siamo seduti allo stesso tavolo e stiamo lavorando a un nuovo protocollo per la sicurezza. E abbiamo installato 450 telecamere nelle case popolari».

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