Perde il controllo della vela Trentenne muore in parapendio

L’uomo viveva a Segrate ed era istruttore nella struttura sportiva di Aero Gravity a Pero

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La sua vita era appesa a un filo, dopo la caduta con il parapendio a Malcesine, località della sponda veronese del lago di Garda. Marco Casella non ce l’ha fatta: il trentenne milanese che viveva a Segrate è morto ieri notte all’ospedale di Trento a causa delle ferite e dei traumi gravissimi riportati alle gambe e al bacino nel violentissimo impatto con il suolo. Dopo essere precipitato, il parapendista era stato trasportato in ospedale in elicottero. I medici hanno fatto tutto il possibile per salvarlo, ma a poche ore dall’incidente si sono dovuti arrendere. Secondo quanto emerso, l’uomo, istruttore nella struttura sportiva di Aero Gravity, di Pero, stava concludendo il volo quando pochi istanti prima di atterrare ha perso il controllo della vela: invece di scendere sulla pista si è schiantato contro una ringhiera e un muretto. Da ieri pomeriggio sui suoi profili social si raccolgono cuori e messaggi di cordoglio: "Ciao amico mio", "riposa socio", scrivono gli amici e i colleghi con cui condivideva la sua passione per il parapendio. Lascia una compagna. "È stato uno dei primi istruttori da noi assunto, nel 2017, quando è nata Aero Gravity. Era il figlio che tutti vorrebbero - dice Sandro Andreotti, responsabile della società sportiva -. Il lavoro da noi era il suo primo impiego dopo la laurea universitaria (in Scienze motorie, ndr). Sabato saremo chiusi per lutto, per la prima volta nella storia della nostra società: abbiamo annullato tutte le prenotazioni".

Marianna Vazzana

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