Per creare valore non basta la produzione

Sandro

Castaldo*

Oggi il valore si crea non solo con la produzione di beni, ma soprattutto con i servizi e le funzioni distributive. Se consideriamo il prezzo pagato per un prodotto e lo suddividiamo fra le svariate attività svolte nella supply chain, ci accorgeremo che una parte consistente di quel valore serve per remunerare i servizi e le funzioni distributive collegate al bene. Se consideriamo il Pil della Lombardia e quello del nostro Paese, ci renderemo facilmente conto come la maggior parte della ricchezza sia riconducibile alla produzione di servizi e di attività distributive collegate ai beni (come le catene distributive o l’e-commerce).

La Lombardia e Milano in passato ha giocato un ruolo di traino sull’economia della produzione, guardando con grande attenzione all’impianto industriale e, anche grazie a ciò, siamo diventati un riferimento mondiale per la produzione di tanti beni, come i mobili o i prodotti alimentari e i vini.

Oggi però non basta realizzare un prodotto eccezionale: bisogna anche commercializzarlo sui mercati internazionali, grazie al presidio delle attività distributive e di servizio ad esso correlate. Non a caso la leadership nella produzione di mobili è stata persa anche per via della scarsa competitività del nostro sistema distributivo, messo alle corde da competitor internazionali più efficaci sul fronte del retail. Se davvero intendiamo mantenere una leadership di mercato è opportuno presidiare la parte relativa alla distribuzione (go to market), altrimenti prima o poi quella leadership si perde. Quindi bisogna investire in competenze e conoscenze distributive – riferite sia ai canali digitali, sia a quelli fisici - nel tentativo di integrarli e rendere sempre più agevole il processo d’acquisto di un cliente sempre più esigente.

*Università Bocconi

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