Il pedofilo usa il web: social vietati per 3 anni

Un 64enne residente nel Milanese ha già scontato tre anni di detenzione ora dovrà stare lontano almeno un chilometro da oratori e impianti sportivi

L’uomo cercava contatti con minorenni attraverso web e social

L’uomo cercava contatti con minorenni attraverso web e social

Milano -  Per tre anni non potrà andare su internet e usare i social per cercare contatti con minorenni. E dovrà stare lontano almeno un chilometro da scuole, impianti sportivi e oratori frequentati dai ragazzi. Per le sue tendenze pedofile R.C., un 64enne residente nel Milanese, è già stato detenuto per quasi tre anni. Ma questo, osservano i giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale (presidente Fabio Roia), non ha "sortito alcun effetto di tipo rimeditativo o rieducativo", preso atto che "a soli due anni di distanza" ha ripreso "a detenere materiale di natura pedopornografica, nel contesto di una evidente rete di soggetti adulti in grado di scambiarsi tale tipo di materiale per soddisfare istinti sessuali deviati". Ed anche "a porre in essere atti di aggressione sessuale nei confronti di una bambina inferiore ad anni dieci.

Una persona "socialmente pericolosa" dunque. Ma che può fare la giustizia in questi casi? "La storia personale di R.C. - scrive il tribunale - evidenzia una sistematica abitualità" di condotte di matrice pedofila "con un’abituale ricerca di sessualità ne contesto di relazioni ingannatorie" sia mediante l’uso di internet sia in presenza, sempre nei confronti di minori. La Questura aveva chiesto ai giudici di ordinargli un trattamento psicologico da seguire per quattro anni. Una misura finalizzata "alla presa di coscienza e quindi alla rimozione delle condotte antigiuridiche" ma che - osservano i giudici - "non appare percorribile in assenza del consenso dell’interessato che non si è nemmeno presentato all’udienza di trattazione della proposta".

Resta il procedimento penale nato dall’ultima denuncia a carico di C. dopo che avrebbe molestato una bambina di dieci anni nel Padovano. Del resto il primo reato di atti sessuali con minorenne, emerge dagli atti, risale già al 2008 "quando approfittando del ruolo di domestica e baby sitter della moglie" aveva avvicinato una bimba di 11 anni mostrandole riviste porno e facendosi toccare. Negli ultimi tempi, poi, C. usa sempre più spesso i social per chattare con ragazzini nemmeno adolescenti anche spacciandosi per cloro coetaneo con atteggiamento sempre più aggressivo e linguaggio diretto e crudo. Dovunque abbia trasferito la sua residenza - C. ha vissuto per un perioso in Liguria ma è indagato per le sue azioni via web anche dalle procure di Catania e Bari - l’uomo ha subito denunce ma senza alcun effetto deterrente. Tanto che ad ogni perquisizione su pc e cellulari compare il solito materiale pedopornografico.

Oltre al divieto di usare i social e all’obbligo di star lontano dai ragazzini, C. per tre anni sarà sottoposto a sorveglianza speciale con l’obbligo di comunicare la propria dimora e di non uscir di casa dalle dieci di sera alle sette di mattina.

 

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