Pedofilo seriale bloccato a Monza: accertamenti anche su altri episodi

L'uomo sarà interrogato dal gip. L’avvocato: "È molto scosso"

Sergio Marziano con gli agenti della Mobile

Sergio Marziano con gli agenti della Mobile

Milano, 6 ottobre 2017  -Stamattina Sergio Marziano comparirà davanti al gip Alfonsa Ferraro: è accusato di aver cercato di violentare una bambina cinese di 6 anni in via Bramante lo scorso 11 settembre. Al termine dell’udienza, il giudice deciderà se accogliere o meno le richieste del pm Gianluca Prisco: convalidare il fermo disposto dalla polizia mercoledì mattina e disporre la misura della custodia cautelare in carcere per il 42enne residente nel quartiere San Fruttuoso a Monza.

«È molto scosso», lo ha descritto l’avvocato Fabrizio Negrini, che ieri è andato a trovarlo a San Vittore. Finora l’uomo, pregiudicato per lo stesso genere di reati e con una condanna già scontata a 4 anni e 3 mesi (con tanto di percorso psicoterapeutico specifico), non ha ammesso alcuna responsabilità, rispondendo solo vagamente alle domande poste dagli investigatori della Mobile, coordinati dal dirigente Lorenzo Bucossi e dalla vice Rita Fabretti. Eppure, gli agenti sono convinti che sia stato lui ad adescare la piccola in zona Chinatown e poi a provare ad abusare di lei, messo in fuga solo dalle urla disperate della vittima designata. Lo dimostrano le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate proprio nei pressi dello stabile, che lo collocano in quel punto per più di un minuto. E lo dimostra pure il fatto che a casa sua gli inquirenti hanno rinvenuto i vestiti che indossava quel giorno l’uomo ripreso dagli occhi elettronici di via Sarpi (come da foto diffusa dalla Questura). E poi c’è quel precedente pesantissimo: almeno 6 ragazzine convinte a salire in una macchina adornata apposta con pupazzi e peluche e costrette a subire un approccio a sfondo sessuale tra il 2008 e il 2012. Uscito di galera nel gennaio 2016, l’ex operaio ora disoccupato non aveva più dato notizie di sé alle forze dell’ordine. Fino all’altro giorno, quando una segnalazione ha dato la svolta all’inchiesta della Mobile. Quasi due anni senza ricadere nel vecchio «vizio»: è un’ipotesi plausibile? Lo accerterà la polizia, che ora scandaglierà tutti gli episodi rimasti senza colpevole a caccia di possibili analogie con il caso di via Bramante. Un modus operandi che si replica sempre quando si ha a che fare con predatori seriali come Sergio Marziano. O come Edgar Bianchi, il barman genovese di 40 anni che si è autoaccusato (quando ormai era braccato da 150 agenti sotto casa) di aver violentato una 13enne in via Rubens.

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