Milano, papà-detective fa arrestare un pedofilo

In manette un 25enne che era solito avvicinare i bambini nei parchi

Giovanni V. si faceva chiamare 'James' dai ragazzini

Giovanni V. si faceva chiamare 'James' dai ragazzini

Milano, 29 settembre 2018 - «Perché a questa persona è stato concesso di uscire di galera? Perché, se aveva il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati dai bambini, nessuno controllava?«. Parla il papà-detective che grazie alla sua segnalazione prima al Municipio 2 e poi al commissariato di polizia di Villa San Giovanni è riuscito a far arrestare Giovanni V., 25 anni, che da mesi si aggirava al parco Trotter (sede di una scuola) nel pomeriggio.

Le manette sono scattate giovedì alle 16.30, proprio al parco Trotter, per l’inosservanza alle regole che avrebbe dovuto rispettare: sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora, aveva il divieto di recarsi in luoghi frequentati da bambini e ragazzini. In più è stato indagato per tentato adescamento di minori grazie alla denuncia di questo papà (che ha una bambina di meno di 10 anni). Quattro anni fa il 25enne era stato arrestato per violenza sessuale, dopo essere finito ai domiciliari perché sorpreso al parco Formentano di largo Marinai d’Italia dietro un cespuglio mentre filmava una bambina di 7 anni, semisvestita. Ora si era spostato al Trotter «e frequentava pure la zona di Crescenzago», sottolinea il genitore. «Si faceva chiamare James, si spacciava per operatore del 118 e aveva con sé un tesserino. Diceva di lavorare come cameriere in un prestigioso hotel e a quanto mi risulta faceva pure il baby-sitter di due bambine». Era stato notato dai genitori per la prima volta a fine giugno. «Si è avvicinato a un gruppo di mamme, riportando due bambine, tra cui la mia, che si erano allontanate verso altri giochi del parco. Una persona socievole, che ispira fiducia. Allora aveva raccontato di trovarsi lì per accompagnare «le due bambine della sua fidanzata, che però nessuno ha mai visto».

Una decina di giorni fa, le sue attenzioni si sarebbero focalizzate su una sedicenne, parente stretta della figlioletta del papà-detective. «Si sono scambiati i numeri di telefono e chattavano. In una telefonata, che la ragazzina ha registrato, lui la invitava insistentemente a raggiungerlo a casa sua, dicendo di portare con sé la bambina. Mia figlia». Le preoccupazioni aumentavano. E quando tra alcune mamme ha iniziato a circolare la notizia che questo ragazzo potesse essere lo stesso arrestato 4 anni fa in largo Marinai d’Italia, il papà ha controllato su internet: «Era la stessa persona». Così ha informato il presidente del Municipio 2 e la polizia. Giovedì il 25enne è stato arrestato al Trotter. «Bisogna far sì che non possa più nuocere. I bambini sono i primi a dover essere difesi, mi auguro che la magistratura si renda conto della pericolosità del soggetto», conclude il papà. «Siamo felici – commenta il presidente del Municipio 2 Samuele Piscina – di aver contribuito a togliere questa bestia dalla strada e ci auguriamo che non le sia permesso di uscire di nuovo di galera. Questo episodio evidenzia la necessità di una presenza fissa in via Padova anche da parte della polizia locale, col trasferimento del comando di zona, ora in via Settala».

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