I-Days 2018, i Pearl Jam stregano i 60mila di Milano: show di poesia e rock / FOTO

Protagonisti al festival al Parco Experience di Rho

Eddie Vedder sul palco

Eddie Vedder sul palco

Milano, 23 giugno 2018 - La carica dei 60mila per i Pearl Jam, protagonisti della seconda giornata degli I-Days sull'Area Expo Experience. Una serata magica, dopo l'apprensione al rinvio della data di Londra, tre giorni fa, a causa di noie alla voce di Eddie Vedder.  ieri sera. La partecipazione del pubblico è totale: Vedder lo chiama in aiuto, per supportare la voce traballante. E, soprattutto, la band è di grande compattezza. I musicisti appoggiano il leader, consentendogli di riprendere fiato e potersi permettere qualche pausa. Promessa mantenuta con i fan italiani: in sesto in pochi giorni, confermate le tre date nel Paese, dopo 4 anni di assenza. Lo show è andato in scena sul palco 20x25 nell'area di maggiore capienza dove il 7 luglio si esibirà anche Eminem. 

Due ore di poesia e rock: "Milano tira fuori il meglio di me" sottolinea Vedder all'inizio del concerto, aprendo lo show con la stessa canzone scelta per il debutto nel nostro Paese, nel 1992 ("Release"). Seguono 'Do The Evolution", "'Given to Fly" e "Wishlis", 'Even Flow', "Corduroy" e "Immortality". Travolgente McCready con 'Eruption' dei Van Halen e Stone Gossard su 'Mankind'.La magistrale scaletta prevede anche una rarità: 'You Are, da 'Riot Act' del 2003. E' poi il momento di "Daughter", "I Got Shit". Si chiude con  "Porch", "Black", "Alive", fino alla conclusione: dieci minuti di "Rockin' In The Free World" di Neil Young, durante la quale Vedder si arrampica sopra il palco. Tassello finale è "Yellow Ledbetter"

Le migliaia di persone presenti già dal pomeriggio si sono intrattenute con un cartellone rock di gusto rétro e hanno approfittato dei servizi a disposizione, come una grande area sabbiosa con spruzzi d'acqua, o si sono fermati lungo il decumano per ammirare i padiglioni del fu Expo, come il Palazzo Italia, illuminato di notte. 

L'evento si è aperto alle 15 con Omar Pedrini e Lany. 

Alle 17, è stato il turno a ai The Last Internationale: il trio ha convinto con riff fischianti e ipnotici di chitarra e il carisma della cantante-bassista Delila Paz, che a metà set si cala dal palco per un rock tribale.

Quindi è toccato a Catfish and the Bottlemen, gallesi che suonano un rock non meno vintage e incalzante ma di matrice garage, supportato dal canto graffiante di Van McCann e dalle tracce dei due album della band, come l'ultimo 'The Ride' arrivato al primo posto della classifica britannica. Gallesi anche gli Stereophonics che al calare del sole sono arrivati con il suono più melodico delle loro hit storiche 'Have a Nice Day', 'Maybe Tomorrow' e ' Mr. Writer', già portate agli I-Days due anni fa, quando il festival si teneva al Parco di Monza.

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