Patrimonio forestale: al via il rilancio

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Tutela del patrimonio forestale, interventi sulle aree degradate, controllo, progetti: in seno all’iter riaperto per il Piano territoriale di coordinamento, parte anche quello per la stesura del Piano di indirizzo forestale del Parco Adda Nord. Il consiglio di gestione guidato da Francesca Rota conta di predisporre lo strumento “verde” nei prossimi mesi e di giungere all’adozione entro la prossima estate. Il “Pif” avrà una validità di 15 anni "e sarà una importante cornice di riferimento per le scelte relative all’assetto del Parco". Un piano forestale per il parco fluviale? Ebbene sì. Il Parco Adda Nord ha una estensione di 8.965 ettari, di questi 1.798 sono di superficie forestale. La boscaglia fluviale ospita robinie, latifoglie e pioppeti; ma anche castagni, carpini e quercia, aceri, frassini, tigli e molte altre specie arboree da tutelare. Il piano in corso di varo "ha due obiettivi importanti - spiega lo staff dell’ente e in particolare Luigi Esposito, consigliere delegato del Pan in materia -: la conservazione, laddove l’area forestale è in buone condizioni, e la ricostituzione dei boschi degradati. Ma in generale occorre promuovere i valori ambientali del bosco e il sostegno alla gestione forestale".

Nell’elenco di interventi su carta: conservazione attiva, prevenzione del dissesto delle aree boschive, sicurezza dei visitatori, ricostituzione dei boschi degradati, costituzione di ambiti di eccellenza. A margine, anche qualche progetto pionieristico. Ad esempio, la possibilità di partnership per l’incentivazione della filiera bosco-energia. "La possibilità di utilizzare gli assortimenti di scarto del bosco a fini energetici può fungere da volano per l’attivazione di interventi di cura". Esempi? "Si potrebbe pensare alla creazione di piccoli impianti in grado di utilizzare la legna per produrre energia e riscaldare uffici pubblici o scuole".

Monica Autunno

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