Milano, Passante chiuso e binario sequestrato: indagine sulla guerra delle rotaie

Sotto osservazione un tratto usurato. L’ipotesi: "Disastro colposo". Trenord attacca, ma Rfi minimizza

Una fermata del Passante ferroviario di Milano

Una fermata del Passante ferroviario di Milano

Milano, 26 luglio 2022 - Passante chiuso , inchiesta (giudiziaria) aperta. E binario sotto sequestro in vista di una probabile consulenza tecnica. La querelle fra Trenord gestore dei treni e Rete ferroviaria italiana (Rfi) responsabile della manutenzione dei binari finisce, com’era inevitabile, in Procura. Troppo gravi i sospetti che il cattivo stato di salute della rotaia tra piazzale Dateo e Porta Vittoria mettesse a rischio la sicurezza della circolazione dei treni al punto di doverla sospendere, come ha deciso Trenord. E dunque la questione è già finita sul tavolo del magistrato: indagine nei confronti di ignoti (per ora) e reato ipotizzato “disastro ferroviario colposo“ (è sufficiente il pericolo). Difficile prevedere i tempi della riapertura.

Usura delle ruote

La colpa dell’eccessiva usura delle ruote che ha portato allo stop dei treni del Passante ferroviario di Milano? Una rotaia rovinata era stata due giorni fa la scoperta fatta dai tecnici di Trenord, impegnati a lavorare nei tunnel per capire dove fosse l’inghippo che aveva costretto l’azienda a prendere il provvedimento di interruzione del traffico.

Fermate Dateo e Porta Vittoria

Problemi riscontrati fra le fermate Dateo e Porta Vittoria: una rotaia fortemente usurata e una rilevante quantità di limatura di acciaio in una tratta in curva, che testimoniava un attrito anomalo fra la rotaia stessa e le ruote dei treni. I tecnici e gli ingegneri di Trenord hanno perciò considerato quel tratto "incompatibile con il passaggio dei treni all’interno del Passante Ferroviario". In che misura le ruote dei 35 convogli transitati nel Passante Ferroviario nelle ultime settimane erano risultate più consumate? Secondo Trenord, fino a 100 volte in più rispetto al normale, con riduzione dello spessore dei bordi di 1 millimetro ogni 1.000 km, contro l’usuale consumo di 1 millimetro ogni 80mila chilometri.

Trenord e Rfi

Gli interventi di ripristino delle ruote dei convogli interessati sono già iniziati presso i depositi milanesi, ha assicurato il gestore. E la rotaia? Rfi aveva subito minimizzato: "Non risulterebbe alcuna evidenza di anomalie all’infrastruttura che ne compromettano la sicurezza o siano cause di consumi eccessivi dei bordini delle ruote". Strano. Una fissazione di Trenord che aveva già affidato al Politecnico di Milano l’incarico di redigere una perizia? Ora ci sarà anche la valutazione ad ampio raggio del pool specializzato guidato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che ieri ha già acquisito documenti negli uffici delle due società coinvolte nell’inchiesta.

 

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