"Partiti male, poi ripresa e violento stop: è tornata la paura"

Cala il potere d’acquisto e aumentano i timori per guerra e carburanti. L’effetto? Si compra coi saldi

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"Il -6,3% del 2022 rispetto al periodo pre-pandemia va analizzato". Il risultato negativo finale - spiega Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese - è l’esito di "una partenza molto lenta nel primo trimestre, segnata da una flessione del 16,7% rispetto al 2019, seguita da una costante ripresa nel periodo aprile-novembre fino al -1,9% e dalla brusca frenata di dicembre che, con un -9,8% nei confronti del 2019, ha riportato alla luce la preoccupazione sul rallentamento dei consumi legato all’erosione del potere d’acquisto e la conseguente preoccupazione sugli scenari geopolitici. In quest’ottica la gelata dei consumi in dicembre e la fiammata di inizio saldi può essere interpretata come l’orientamento dei consumatori verso acquisti convenienti sia per scontistica sia per fascia prezzo".

In attesa di conoscere l’evoluzione di gennaio e verificare l’effetto delle preoccupazioni per il conflitto in Ucraina e per il caro-carburanti, nei primi quattro giorni di saldi, secondo i dati del centro studi Confimprese, si è registrata una crescita del 5% del valore delle spese.

"A dicembre – afferma Alessandro Olivari, senior partner Jakala – si è evidenziato un aumento delle visite e del traffico in tutti settori rispetto allo stesso periodo del 2021. La maggiore frequentazione non si è tradotta in aumenti delle vendite: dicembre ha chiuso con risultati quasi invariati rispetto al 2021. Le grandi città sostengono la crescita dei consumi (+8%) e delle frequentazioni, mentre nel resto d’Italia si registra più prudenza". L.B.

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