"Parità di genere nelle liste elettorali: le donne non siano fanalino di coda"

La richiesta della sezione locale dell’associazione Toponomastica "in rosa" ai Comuni che andranno al voto in primavera: San Donato Milanese, Melegnano, Dresano e Lodi

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di Alessandra Zanardi

"Parità di genere nelle liste elettorali: le donne non siano il solito fanalino di coda, messe lì giusto per riempire gli elenchi".

È la lettera-appello che la sezione locale dell’associazione Toponomastica femminile indirizza ai Comuni ormai prossimi all’appuntamento con le urne: San Donato Milanese, Melegnano, Dresano e Lodi.

L’invito è rivolto a tutte le forze politiche, affinché promuovano una reale uguaglianza tra i sessi nella predisposizione di liste e programmi elettorali.

"Parità di genere nelle liste dei candidati significa inserire le donne in posizioni eleggibili. Questo per permettere di avere una rappresentanza di genere nei consigli e nelle giunte comunali, oltre che nelle altre articolazioni amministrative", sostengono le esponenti locali dell’associazione, tra le quali l’ex insegnante Sara Marsico, l’ex preside Adriana Abriani e l’irriducibile attivista della bicicletta Giulietta Pagliaccio. "Trovare donne per la politica locale è complicato – proseguono -: ecco perché occorrono molto impegno e molta determinazione da parte di chi costruisce liste e alleanze".

Allo stesso tempo si fa appello "a tutte le donne, perché valutino la possibilità di dare il loro contributo nel proprio Comune: un’esperienza formativa sotto diversi punti di vista, soprattutto nella gestione dei rapporti interpersonali. E un approccio femminile può contribuire ad avvicinare la cosa pubblica ai problemi reali delle persone".

E i programmi delle prossime gare elettorali? A loro volta devono contenere spunti e percorsi per favorire, nel concreto, la parità di genere. Da qui l’invito a superare gli stereotipi con l’intitolazione di strade e piazze a donne meritevoli; a diffondere una cultura anti-violenza partendo dalle scuole; a potenziare l’attività dei consultori per affrontare temi come la sessualità e la maternità.

L’associazione chiede inoltre di valorizzare i centri donna, potenziare la flessibilità degli asili nido e riservare maggiore attenzione ai servizi per la terza età e la disabilità, settori nei quali le donne sono spesso chiamate a spendersi in prima persona, a discapito del loro percorso professionale e della loro vita privata.

"Auspichiamo che questo appello venga preso nella giusta considerazione – concludono le firmatarie della lettera -. Da parte nostra, faremo molta attenzione a liste e programmi, a prescindere dalla parte politica che li esprimeranno".

Il gruppo Toponomastica femminile è nato su Facebook nel 2012 e si è costituito in associazione due anni dopo con l’obiettivo di restituire voce e visibilità alle donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a migliorare la società. Compito del sodalizio è sollecitare le istituzioni affinché strade, piazze, giardini e spazi urbani siano dedicati a figure femminili, italiane o straniere.

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