Papa Ratzinger, il ricordo del cardinale Scola: "Memorabili gli incontri con don Giussani"

La commozione dell'Arcivescovo emerito di Milano: "Lo conobbi nel 1971, mi colpì subito la sua umiltà. Mi è sempre stato amico, anzi di più, padre"

Milano, 31 dicembre 2022 - Anche l'Arcivescovo emerito di Milano, cardinale Angelo Scola, ha voluto ricordare e rendere omaggio al Papa emerito Benedetto XVI, scomparso questa mattina all'età di 95 anni. "Il ritorno al Padre di Joseph Ratzinger-Papa Benedetto XVI - scrive Scola - è un fatto che chiede a tutti noi, soprattutto ai cattolici, una particolare riflessione". 

"Ho conosciuto Ratzinger nel 1971 quando, noi italiani con Jaca Book, con De Lubac, von Balthasar e altri teologi di varie parti nel mondo incominciammo a lavorare al progetto della Rivista internazionale Communio. Mi colpì fin da subito la sua umiltà e la delicatezza del suo tratto. Il gusto di conoscere persone con l’evidente intento di entrare in amicizia con loro mi impressionò fin da quel primo incontro alla Katholische Akademie di Monaco di Baviera. Da allora, lungo tutti questi cinquant’anni, mi è stato amico ma ancor più padre non facendomi mai mancare il suo aiuto anche in certi momenti non facili della mia vita".

"Collaborando direttamente con lui quale consultore della Congregazione della fede mi sono sempre stupito dell'originalità del suo pensiero. Più di una volta è capitato che su taluni documenti divenuti poi universali per la vita della Chiesa, in qualità di consultori e di esperti non si riusciva a procedere. Poi però, qualche giorno dopo, il Cardinale Ratzinger arrivava e con umiltà diceva: 'Io ho provato a fare questa stesura. Vedete se vi va  bene'. E tutte le volte era quella risolutiva, magari con qualche leggera integrazione suggerita dal tale o tal’altro teologo".

"Ho più volte detto che lavorando con Ratzinger in gruppo si imparava sempre qualcosa di nuovo. Le sue riflessioni muovevano dalla decisiva affermazione: 'Il mio intento di fondo è sempre stato quello di liberare dalle incrostazioni il vero nocciolo della fede, restituendogli energia e dinamismo. Questo impulso è la vera costante della mia vita'. Sono sicuro che l’apporto dato da Ratzinger-Benedetto XVI alla Chiesa contemporanea, nella sua continuità con san Giovanni Paolo II e nell’apertura di orizzonte entro cui si muove Papa Francesco, è stato non solo decisivo ma richiede ulteriore approfondimento in questo tempo di travaglio per la Chiesa tutta". 

"Tutte le volte che si chiedeva a lui qualche prestazione, un incontro informale - memorabili quelli con don Luigi Giussani e un gruppetto di suoi amici -, una meditazione, una conferenza, nonostante fosse oberato di lavoro faceva di tutto per accogliere questa proposta.  Si ristorava con la musica, seguendo in questo il fratello Georg che alla musica ha dedicato la vita. Sono convinto che le persone care che ci precedono all’altra riva restano fin da ora in contatto con noi. In modo silenzioso, certo, ma non per questo meno efficace. Sono certo che papa Benedetto continuerà a svolgere questa funzione a favore della Chiesa e della società tutta. In attesa di rivederci diamo a lui oggi il nostro ad-Dio". 

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