Dai graffiti alle baby gang: nascono le “superfamiglie” di vandali

Minorenni, violenti, scimmiottano le pandillas. Le battaglie cominciano sui muri. E le mega-bande si firmano con le zone di appartenenza

Graffitismo vandalico e aggressioni

Graffitismo vandalico e aggressioni

MIlano, 17 giugno 2018 - Dai graffiti sui muri ai segni indelebili sul corpo. Dalle crew (bande) alle “superfamiglie” che scimmiottano le gang di latinos. Dagli atti vandalici alle aggressioni. Gesta che vengono riprese e amplificate sui social network. Basta mettere in fila video e foto per rendersi conto di quanto il graffitismo vandalico stia incidendo nella nascita di nuove baby gang. Sì, perché i componenti di queste bande sono quasi tutti minorenni. E sempre più sottile è il confine tra queste e le crew vandaliche: entrambe hanno un leader, uno slang, accessori. Entrambe hanno un forte senso d’appartenenza al territorio in cui agiscono. Non a caso, spesso le battaglie per la supremazia del territorio cominciano sui muri, crossando (scrivendo sopra) le scritte di un rivale – al writer Riva, che aveva “crossato” la tag di un altro, è stato scritto «Riva ti ammazzo come un cane» -. E non a caso stanno nascendo “superfamiglie” che uniscono bande di uno stesso territorio, per aumentarne il potere.

È un fenomeno nuovo, milanese, che ha attirato l’attenzione del Nucleo tutela decoro urbano della polizia locale. Ed è curioso che i nomi rispecchino i confini dei Municipi, che nel linguaggio dei giovanissimi restano «zone». C’è Z4gang, che sta per Zona 4, nella quale sono confluiti writer della zona di corso XXII Marzo e dello spicchio a sud est della città (sotto la tag “Pulce” apparsa all’Arco della Pace, compare proprio la scritta “Zona 4”). La Z9 per ora comprende alcuni componenti le bande Bmc e e Mah crew, di Affori. Non manca Z3, sotto la cui ala si radunano giovanissimi dell’area di piazza Gobetti e della zona di Lambrate in generale (tra cui la gang Dlr). Di recente, sono apparse pure “firme” di Z2, Z7 e Z8. Sui social abbondano foto di gruppo che immortalano ragazzini in atteggiamenti di sfida, in pose mafiose o da pandillas, con tatuaggi e atteggiamento “da duri”.

«Il graffitismo vandalico può essere un incubatore per la nascita di baby gang?», si domanda Fabiola Minoletti, del comitato Abruzzi-Piccinni ed esperta di graffitismo vandalico, che sta indagando sul fenomeno fresco. Le analogie tra baby gang e crew? «Per entrambe - spiega - sono previste prove di iniziazione: “spaccare” il più possibile. E gli appartenenti provengono da contesti sociali diversi: da luoghi disagiati o da buone famiglie, malati di noia e benessere che cercano nella gang lo strumento per conquistare uno status sociale; possono esserci giovani che hanno situazioni familiari problematiche oppure genitori iperprotettivi. Ancora: baby gang e crew vandaliche sono costituite da ragazzi di diverse etnie. E la percentuale di femmine è bassa: il 3 per cento».

 

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