Palme ok, ma meno banani: sì all’oasi di Piazza Duomo

Starbucks vince di nuovo il bando comunale e curerà l’area verde fino al 2022

Le palme resteranno in piazza Duomo

Le palme resteranno in piazza Duomo

Milano, 30 novembre 2019 -  Le palme restano, i banani pure, anche se saranno un po’ diradati perché sono cresciuti troppo. Lo sponsor resta sempre lo stesso: Starbucks. L’aspetto dell’«oasi» in Piazza del Duomo, dunque, sarà molto simile a quella che appare oggi agli occhi di milanesi e turisti anche per i prossimi tre anni. Tre più tre. Sì, perché la sponsorizzazione da parte della caffetteria statunitense dell’area verde alle spalle del monumento a Vittorio Emanuele II sul sagrato era partita all’inizio del 2017 e continuerà fino al 2022.

Il Comune ieri ha comunicato l’esito del bando lanciato lo scorso agosto per scegliere a chi affidare il prossimo triennio di gestione dell’aiuola all’ombra della Madonnina. Ha vinto di nuovo Starbucks, che aveva deciso di dare una mano all’amministrazione con l’oasi in Piazza Duomo quando l’azienda americana è sbarcata a Milano con la sua prima caffetteria, anzi la maxi-torrefazione in piazza Cordusio. Il progetto firmato dell’architetto milanese Marco Bay nel 2017 ha ricevuto di nuovo il benestare da parte della Sovrintendenza. L’assessore al Verde Pierfrancesco Maran è soddisfatto per il rinnovo della sponsorizzazione: «Dopo tre anni possiamo vedere come le piante siano cresciute e in buona salute. Ringraziamo lo sponsor che ne ha garantito la cura fino ad oggi e continuerà a farlo, dando continuità a un intervento di qualità».

L’unica novità riguarda le piantumazioni di banani, che saranno diradate, perché, godendo di ottima salute, negli anni gli alberi si sono moltiplicati prendendo molto spazio all’interno delle aiuole. Non solo. È previsto uno sfoltimento anche delle specie Miscanthus sinesis, anch’essa divenuta molto rigogliosa. Resteranno protagoniste dell’area verde, invece, le altre specie vegetali presenti che garantiscono fioriture colorate – trachycarpus fortunei (palme), musa ensete, malvoni, hibiscus, ortensie paniculate, spighe del miscanthus, con l’eccezione della Bergenia ibryda Bach, sostituita nel progetto con la Felce Dryopteris erythrosora, che offrirà un maggior risultato estetico e compositivo nella bordura delle strisce verdi a confine con la parte grigia della ghiaia nero ebano.  

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