Palestro, cade un ramo di 18 metri: paura ai Giardini Montanelli

ll pezzo di albero è crollato su un vialetto: nessun ferito

Il ramo tagliato dopo che è crollato ai Giardini Montanelli (Newpress)

Il ramo tagliato dopo che è crollato ai Giardini Montanelli (Newpress)

Milano, 25 settembre 2018 - Un crollo improvviso. Poco prima di mezzogiorno. A due passi da Palazzo Dugnani, all’interno dei Giardini Montanelli. Un ramo della lunghezza di 18 metri si è staccato ieri mattina da un albero, cadendo su un vialetto dell’area verde in zona Palestro, proprio di fianco a una panchina: in quel momento non c’era nessuno in zona, ma il tonfo ha comunque allarmato i visitatori del parco. I primi a intervenire sono stati gli agenti di polizia, richiamati da alcuni cittadini; poi sono arrivati i vigili motociclisti, che hanno pure allertato la ditta che si occupa della cura del verde per conto del Comune. Sembra che quella pianta fosse già sotto i riflettori perché «attaccata» da un fungo, ma fino a ieri non c’erano stati segnali particolarmente allarmanti; il ramo caduto è stato sezionato e poi rimosso.

Dieci giorni fa, un episodio analogo era accaduto al Parco della Resistenza di via Tabacchi: in quell’occasione, era crollato un intero albero, invadendo la strada e danneggiando alcune auto parcheggiate lungo il marciapiedi. «Per fortuna non ci sono stati feriti – riflette Daniele Vincini, uno dei vigili intervenuti sul posto nonché segretario del Sulpm –. Serve maggiore attenzione per evitare che si ripetano casi del genere».

Archiviata la questione ramo, la stessa pattuglia dei ghisa è intervenuta pochi minuti dopo ancora all’interno dei Giardini Montanelli, stavolta per fronteggiare un uomo che urlava frasi sconclusionate contro l’Italia e minacciava i passanti: gli agenti sono riusciti a tranquillizzarlo, quindi l’hanno accompagnato in via Custodi per le procedure di identificazione. Dai controlli in banca dati è emerso che si tratta di un 38enne originario del Bangladesh con diversi decreti di espulsione alle spalle e precedenti per truffa e lesioni accumulati in più di un decennio di permanenza nel nostro Paese. «Siamo sempre in strada e interveniamo su tutto – chiosa Vincini –. Vogliamo solo avere gli strumenti adeguati per svolgere il nostro lavoro in sicurezza». Chiaro il riferimento allo spray urticante, che il Sulpm continua a chiedere da anni.

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