Buccinasco, palestra data alle fiamme: "Grazie a chi ci ha aiutati"

Il sollievo della coppia proprietaria della Fit Boutique incendiata un mese fa: mai avremmo pensato che Bianchi arrivasse a rischiare una strage per interesse

Gianluca Conti e Chiara Graglia, proprietari della palestra FitBoutique

Gianluca Conti e Chiara Graglia, proprietari della palestra FitBoutique

Buccinasco (Milano) - La fine di un incubo. I proprietari della palestra Fit Boutique di via degli Alpini la sera del 28 maggio hanno visto con i propri occhi il loro sogno che diventava cenere. Passando casualmente davanti alla palestra, hanno visto le fiamme che divoravano la struttura comprata due anni fa con tanti sacrifici. Chiara Graglia e Gianluca Conti, coppia di trentenni, erano sul marciapiede di fronte, circondati da vigili del fuoco, carabinieri e soccorritori, con la testa tra le ginocchia, in lacrime. Le indagini sono partite subito e i carabinieri della compagnia di Corsico hanno individuato il sospettato, grazie anche al fondamentale aiuto delle telecamere del Comune che lo hanno immortalato mentre appiccava il fuoco alla palestra, proprio sotto il suo studio dentistico. Il movente, almeno per ora, si concentra su interessi economici: l’uomo, Gian Lauro Bianchi, insieme alla complice amante Giovanna Vai, voleva deprezzare l’immobile per acquistarlo. Per sviare i sospetti, ha tentato di incendiare anche lo studio di pilates, di fianco al suo, appartenuto a una professionista con cui aveva un’altra relazione sentimentale.

Ma il movente non era passionale: il dentista avrebbe cercato di provocare un incendio anche al suo studio, pur di allontanare i dubbi. "Abbiamo vissuto con angoscia per settimane – raccontano i proprietari –. Abbiamo capito che c’era qualcosa di strano nel suo atteggiamento, ma mai avremmo pensato che potesse arrivare a tanto, mettendo liquido infiammabile nei condotti del gas: avrebbe potuto provocare una strage con l’esplosione". I giovani hanno iniziato a sospettare del dentista pochi giorni dopo il rogo: "Veniva a chiederci se avevamo intenzione di lasciare, di vendere, sosteneva che secondo pareri tecnici la struttura avrebbe ceduto, ci diceva che era stata la mafia e che quindi era meglio se ce ne andavamo". Tutte testimonianze importanti che i ragazzi hanno condiviso con i carabinieri. "Tiriamo un sospiro di sollievo, abbiamo vissuto nella paura. Subito dopo l’incendio, è scattata tanta solidarietà. Ringraziamo carabinieri, pompieri, protezione civile, il sindaco e il Comune che si sono stati vicini e tantissime persone che ci hanno espresso solidarietà, anche altre palestre. Ci hanno dato tutti la forza per non mollare".

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