Ex Palasharp a Milano, nuovo ricorso al Tar: i Cabassi riprovano a bloccare tutto

Forumnet contro la determina comunale che il 28 giugno ha aggiudicato il progetto olimpico a Ticketone

Il progetto di riqualificazione dell’ex Palasharp a rischio rallentamento

Il progetto di riqualificazione dell’ex Palasharp a rischio rallentamento

Milano - Ci risiamo. Forumnet, la società del gruppo Cabassi proprietaria del Forum di Assago, giovedì ha depositato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro la determina comunale che lo scorso 28 giugno ha aggiudicato il progetto di realizzazione del nuovo Palasharp a Ticketone-Mca Events. Stiamo parlando del progetto che riguarda la Milano Hockey Arena, il nuovo impianto a Lampugnano che dovrà ospitare le gare di hockey su ghiaccio femminile alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

Secondo quando scritto dai legali della società del gruppo Cabassi – Mauro Pisapia e Luigi Pontrelli – nel ricorso al Tar, il provvedimento di aggiudicazione del progetto della Milano Hockey Arena a Ticketone-Mca Events "risulta illegittimo e gravemente lesivo degli interessi di Forumnet in quanto il raggruppamento promotore doveva essere escluso dalla gara 2/2020 e, pertanto, non doveva essere ammesso all’esercizio del diritto di prelazione per una serie di motivi giuridici. In pratica, il ricorso sostiene che Ticketone-Mca Events non avrebbe dovuto partecipare neanche al bando, già contestato per altri motivi da Forumnet ma confermato dal Consiglio di Stato, e dunque non avrebbe neanche potuto esercitare il diritto di prelazione sul progetto, dopo che la società del gruppo Cabassi si era aggiudicata la gara con il punteggio complessivo più alto tra offerta tecnica ed economica.

Ma qual è il principale motivo giuridico per cui i legali di Forumnet chiedono di annullare l’aggiudicazione del progetto ai rivali? L’accusa al Comune è di aver sbagliato nel 2020 e in seguito a ignorare un procedimento per abuso di posizione dominante avviato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) nei confronti di Ticketone perché avrebbe attuato "una complessa strategia abusiva di carattere escludente che avrebbe precluso agli operatori di ticketing concorrenti la possibilità di vendere, con qualsiasi modalità e tramite qualsiasi canale, una quota particolarmente elevata di biglietti per eventi live di musica leggera". Un presunto abuso che aveva convinto l’Agcm ha infliggere una multa di oltre 10 milioni di euro a Ticketone. Sanzione che però, nel marzo scorso, il Tar del Lazio ha annullato riconoscendo l’infondatezza delle accuse e sostenendo che nel mercato italiano della musica dal vivo non c’è abuso di posizione dominante da parte di Ticketone. Un pronunciamento amministrativo che potrebbe rendere vano il recentissimo ricorso al Tar di Forumnet contro la linea adottata dal Comune nella gara per l’aggiudicazione del progetto della Milano Hockey Arena. Ma meglio usare il condizionale: saranno i giudici amministrati, naturalmente, a stabilire se il ricorso del gruppo Cabassi sia fondato o meno.

Questione giuridica a parte, bisogna constatare che la strada per la realizzazione del nuovo impianto olimpico resta molto complicata. Perché oltre al ricorso di Forumnet pende contro il progetto della Milano Hockey Arena anche un ricorso al Tar da parte dell’Istituto Suore della Riparazione di via Carlo Salerio, poco distante dall’ex palazzetto (dismesso dal 2012) di via Sant’Elia, a Lampugnano. La prima udienza al Tar è fissata il prossimo 4 ottobre. Ricapitolando: due ricorsi al Tar contro il nuovo impianto olimpico e la chiara strategia del gruppo Cabassi – sottolineata anche dal sindaco Giuseppe Sala lo scorso 10 giugno – di opporsi in tutti i modi sia alla realizzazione della Milano Hockey Arena sia del nuovo PalaItalia a Santa Giulia – i due nuovi impianti previsti a Milano per i Giochi del 2026 – in modo tale da far rimanere il Forum di Assago l’unico palazzetto da 10mila posti nel territorio metropolitano milanese.

Ostacoli complicati da superare in tempi rapidi. A meno che Fondazione olimpica e Comune ricorrano al Piano B, già anticipato dall’assessora allo Sport Martina Riva a fine giugno: "La Spa Infrastrutture legata al Governo potrebbe intervenire e commissariare l’opera".

 

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