Olimpiadi e impianti, stallo sull’ex Palasharp: nuova proroga per il tendone islamico

La tensostruttura per i musulmani dovrebbe traslocare in via Novara Il Comune: sì al progetto dell’arena entro febbraio e cantiere in autunno

una partita di hockey su ghiaccio

una partita di hockey su ghiaccio

Un’altra proroga, l’ennesima, stavolta fino al prossimo 30 aprile, per il tendone per la preghiera dei musulmani di fianco all’ex Palasharp. Non proprio un bel segnale in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. No, perché l’intenzione del Comune era di far traslocare mesi fa in via Novara la tensostruttura che ospita i fedeli dell’Istituto culturale islamico di viale Jenner, ma lo stallo sul progetto della nuova Milano Hockey Arena ha rinviato a data da destinarsi il trasferimento del tendone. Stallo, sì, perché ancora non c’è il progetto definitivo del nuovo palazzetto che dovrebbe sorgere nell’area attualmente occupata da quanto rimane dell’ex Palasharp (dismesso dal 2012) e ospitare le gare di hockey su ghiaccio femminile nel 2026.

Qual è il nodo ancora da sciogliere? Il progetto originario della nuova arena, presentato da TicketOne-Mca Events, che ha vinto la gara comunale, deve essere modificato alla luce delle indicazioni ricevute dal Cio in vista dei Giochi del 2026. Per un palazzetto olimpico, infatti, servono due piste di ghiaccio (una per le partite ufficiali, l’altra per il riscaldamento degli atleti), 12 spogliatoi e tre sale hospitality, non previste nel progetto iniziale. Gli spazi aggiuntivi comporterebbe la riduzione della capienza del palazzetto da 8 mila a circa 5 mila posti. Di fatto la seconda tribuna non sarebbe realizzata per le Olimpiadi, ma sarebbe aggiunta solo in una seconda fase post-Giochi. Una seconda fase che consentirebbe di realizzare il progetto del nuovo Palasharp così com’era inizialmente concepito ma che comporta un aumento rilevante dei costi per i privati: si parla di oltre 10 milioni di euro in più. E manca ancora l’accordo tra Comune e TicketOne-Mca Events su chi debba sostenere questi costi aggiuntivi.

Dall’assessorato allo Sport guidato da Martina Riva, in ogni caso, predicano ottimismo sulla positiva conclusione dell’operazione Milano Hockey Arena e confermano il cronoprogramma già fissato: entro febbraio l’approvazione del progetto da parte della Giunta comunale e in autunno l’avvio del cantiere per il nuovo palazzetto olimpico. Se così fosse, prima dell’autunno la tensostruttura islamica dovrà traslocare altrove.

 

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