PalaGiustizia, ecco il pass ma non per gli avvocati

Per entrare dovranno averlo magistrati e chi svolge "attività lavorativa". La legge non prevede invece l’obbligo per legali, praticanti e consulenti

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Green pass anch’io? No tu no. Da oggi magistrati, operatori e tutti coloro che vi "svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa", per entrare al Palazzo di Giustizia dovranno essere muniti di Green pass. Non gli avvocati però, e nemmeno i praticanti avvocati, i periti o i consulenti, gli imputati e i testimoni. Lo si legge in un provvedimento firmato dal procuratore generale Francesca Nanni e dal presidente della corte d’appello Giuseppe Ondei. I controlli sul “certificato verde“ sono stati affidati alle guardie giurate che presidiano i vari ingressi degli edifici giudiziari.

I vertici degli uffici giudiziari, dopo aver esposto nel provvedimento il quadro normativo previsto sul Green pass, "invitano il personale amministrativo, i magistrati" e tutti "coloro che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato anche in base a contratti esterni negli uffici giudiziari di questo distretto a munirsi", se non esonerati dalla campagna vaccinale anti-Covid, del certificato verde. "O, in alternativa, ad effettuare il tampone periodico".

Dall’adozione delle disposizioni vengono esclusi, stando ad interpretazioni che erano già state date delle norme, gli avvocati, i praticanti legali, consulenti, periti e testimoni e "tutti coloro che si recano in un ufficio per l’erogazione del servizio" dell’amministrazione giudiziaria.

Palazzo di Giustizia viene frequentato quotidianamente da circa 5-6mila persone, lavoratori compresi. Come si controllerà? La "verifica" dei certificati - si legge sempre nella circolare - "sarà effettuata con dispositivi attualmente disponibili, consegnati in via di estrema urgenza dal Procuratore generale al personale di sorveglianza e, non appena pervenute, tramite le dotazioni di “smartphone“ di cui si è già proceduto a richiedere la fornitura da parte del Ministero".

Verifiche che dunque saranno "eseguite dal personale di sorveglianza normalmente adibito al controllo dei varchi riservati a magistrati, avvocati e personale amministrativo". Anche i giornalisti dovranno avere la certificazione verde. Il personale di vigilanza "renderà conto solo del numero di controlli effettuato ogni giorno". Verrà nominato "personale amministrativo" addetto alla "contestazione delle violazioni".

Ci sarà, poi, una verifica "a campione" all’interno degli uffici su "personale amministrativo, magistrati e altre categorie non esonerate".

Nel provvedimento si legge che sono attese anche "linee guida ministeriali o consiliari che definiscano modalità organizzative omogenee". Inoltre, i Procuratori delle varie sedi giudiziarie del distretto vengono delegati all’esercizio "dei compiti di verifica" sui magistrati. Non sarà semplice.

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