Paderno, il popolo del “vero” autotuning: codice a 4 ruote

Ritrovi e non raduni, pezzi sostituiti e non truccati E la rissa di due settimane fa? "Non ci rappresenta"

Gli appassionati del venerdì sera

Gli appassionati del venerdì sera

Paderno Dugnano (Milano), 29 aprile 2018 - Tra loro  c’è chi preferisce il racing, l’off road, chi le auto d’epoca americane. C’è chi è diventato un maestro nell’arte della cubicatura. E chi mette da parte un euro alla volta per regalare alla propria moglie l’auto dei sogni. Ognuno, all’interno dell’Associazione Italiana Tuners, ha la sua particolare specializzazione, da condividere con gli altri. «È ciò che facciamo durante i ritrovi di auto tuning: condividiamo e stringiamo amicizie. Trascorrendo una serata assolutamente tranquilla», racconta Rosario Russo. È quanto accaduto venerdì, nel parcheggio del Carrefour di Paderno, come ogni settimana da quasi dieci anni. Ed è questo che sarebbe dovuto accadere anche quel venerdì di un paio di settimane fa, quando invece qualcosa era andato storto e uno screzio tra gli espositori si era concluso con un accoltellamento e due denunce. "Ma quell'espisodio non ci rappresenta - puntualizza Giovanni Varrica, coordinatore logistico di Ait -. In quel momento eravamo tutti insieme a fare due chiacchiere e non ci siamo accorti di quei tre che, in disparte, hanno iniziato a litigare. Oltretutto, siamo sempre collaborativi con le forze dell’ordine, qui ci sono anche le famiglie con bambini".

È iniziata quasi per gioco la storia di Ait, nel 2009. Lo racconta Giovanni Bartolletti, fondatore dell’associazione insieme a Massimo Vezio. "Non ci bastava essere un club, volevamo lasciare il segno e così abbiamo pensato di creare un’associazione no profit. Oggi il gruppo conta 500 associati e ai nostri eventi del venerdì convergono mediamente 150 auto".

Nl "codice" degli appassionati, ci sono tre regole fondamentali, come in un Fight Club. Uno: quelli del venerdì sera non sono raduni, ma ritrovi. Due: c’è differenza tra una modifica e una sostituzione. E ogni sostituzione viene regolarmente certificata. Tre: “tuning” non vuol dire “truccare”. Tuning vuol dire curare ogni dettaglio estetico. Riverniciare la carrozzeria con un pantone inedito, applicare il velluto sul cruscotto o gli inserti colorati su maniglie e pulsantiere. Nessuna modifica meccanica o non autorizzata. L’obiettivo è rendere una vettura assolutamente unica. Un po’ come ha fatto Antimo Cantiello, membro fidato dello staff, che ha montato i Led sotto la scocca della sua Giulietta. "E aggiunto un impianto stereo di 142,2 decibel".

O come Mirko Gandola, responsabile del reparto storico di Ait, che ha sostituito il filtro alla sua A112 Elegant del ‘75 "per farla respirare meglio". E che sottolinea: "Da quando sono entrato nell’associazione ho trovato una seconda famiglia". Una frase che ripete in coro ogni appassionato, come un mantra. Con un entusiasmo che non si è spento nemmeno dopo l’episodio di due settimane fa. "La prenderemo come un’occasione di rilancio, per allontanare chi pensa che questo sia un mondo di delinquenti. L’unico male che facciamo è al nostro portafogli".

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