Milano, guardia giurata presa in ostaggio: sequestratore licenziato a maggio / VIDEO

I conoscenti: "Non è normale". Il 26enne era senza fissa dimora e girovagava facendosi ospitare da conoscenti e parenti.

Il fermo dell'uomo in Duomo a Milano (Frame video polizia)

Il fermo dell'uomo in Duomo a Milano (Frame video polizia)

Milano, 13 agosto 2020 - Licenziato a maggio, Mahmoud Mohamed Zin Elaabdin Elhosary, il 26enne che ieri ha tenuto in ostaggio un vigilante nel Duomo di Milano, negli ultimi mesi era senza fissa dimora e girovagava facendosi ospitare da conoscenti e parenti dai quali, però, veniva allontanato spesso. L'uomo avrebbe perso il lavoro di operaio che svolgeva per motivi ancora non chiari ed è stato ospitato anche dallo zio, che pare lo abbia cacciato di casa perché si comportava male e beveva molto. Il 26enne risulta avere una residenza fittizia, dove non abita, a Finale Ligure (Savona). "Non è normale". Così hanno risposto, sentiti dagli investigatori, alcuni conoscenti di Mahmoud Elhosary, che lo hanno ospitato tra giugno e luglio a Milano, prima di mandarlo via perché si comportava male. In quella abitazione è stato sequestrato anche un altro coltello a serramanico del 26enne egiziano. A casa dello zio sono stati invece sequestrati una sim e un telefono. Sono  dettagli che emergono dalle indagini della Digos e del Pool antiterrorismo milanese, guidato da Alberto Nobili.  

Il 26enne verrà interrogato domani dal gip. La Procura ha chiesto la convalida dell'arresto e la misura di custodia in carcere per sequestro di persona e resistenza, anche per il pericolo di reiterazione dei reati. Il giovane che compirà 26 anni il 28 agosto, nato ad El Menoufia in Egitto, è anche accusato di porto abusivo di coltello e false dichiarazioni sulla propria identità, perché ieri ha detto agli investigatori di chiamarsi 'Cristiano', mentre poi è emerso il permesso di soggiorno rilasciato 10 anni fa, quando è entrato in Italia, dalla questura di Savona col suo vero nome. Al momento, il giovane non ha dato spiegazioni sulle ragioni del suo gesto e ha pronunciato frasi sconnesse come "ho un alloggio qui in Duomo, dormo qui" o "sono qua per lavorare".

Gli inquirenti, allo stato, ritengono che sia fuggito dentro il Duomo per eludere un controllo di routine della polizia che gli aveva chiesto i documenti, mentre si trovava all'esterno della cattedrale. E poi dentro ha deciso di estrarre il coltello a serramanico che aveva in tasca e di minacciare la guardia, prima di venire disarmato dagli agenti. Gli investigatori stanno analizzando il suo cellulare, che è stato sequestrato, per verificare eventuali contatti, al momento esclusi, con terroristi islamici.

 

 

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