Riorganizzazione di spazi e aree di monitoraggio o isolamento, procedure e protocolli innovativi per sventare sul nascere la reimpennata dei contagi in corsia, al Santa Maria delle Stelle si inaugura il Covid Free.
Operazione pulizia rigorosa e di garanzia: fra gli interventi, la creazione di aree distinte e separate, contrassegnate da colori, che consentano provvisorio monitoraggio dei pazienti “dubbi“ e misure immediate di isolamento degli eventuali positivi.
Procedure rinforzate anche per i ricoveri: "In chirurgia solo pazienti con tamponi e rx torace negativa – spiega il direttore dell’Anestesia e Rianimazione ospedaliera, Matteo Subert – per la sicurezza del ricoverato e anche del suo vicino di letto".
Si torna alla normalità: "Molto gradulamente ma, sempre a dita incrociate, è l’obiettivo".
È stata la direzione dell’Azienda ospedaliera a individuare nel Santa Maria delle Stelle, prezioso baluardo della lotta al coronavirus in una zona delicata, l’ospedale che per primo torna alla normale attività e alla cosiddetta “chirurgia pulita“. Nei giorni scorsi a scaglioni le dimissioni degli ultimi pazienti Covid (in due mesi ne sono transitati oltre duecento): i reparti coronavirus restano operativi a Vizzolo e a Cernusco. E poi i passaggi da protocollo. Primo, la “bonifica“ del presidio partendo dalla terapia intensiva, "24 ore di operazioni – precisa Subert – a base di olio di gomito, speciali sistemi di areazione e prodotti di sanificazione". “Sporco“ e “pulito“ termini ormai gergali per indicare i reparti Covid e non.
Ma esiste la garanzia totale di pulizia? "È in parte utopia, perché sappiamo tutti che l’ingresso di un positivo non è ad oggi un’eventualità da escludere e bisogna essere pronti. Dunque subentrano altri protocolli".
Step strutturale l’individuazione, in spazi riconvertiti nelle ali ospedaliere, di aree rosse, verdi o grigie, dove ospitare i pazienti, al momento del ricovero e comunque a seconda della situazione del singolo. Rosso per coloro che risultino positivi covid, ormai al lumicino. Verde gli altri. Grigia l’area intermedia, riservata ai pazienti in situazione dubbia: ricoverati ma ancora in attesa di esito negativo dei controlli multipli previsti dalle nuove, e complesse, direttive. "La nuova procedura prevede, per i pazienti in ingresso per intervento, tamponi multipli e indagine radiologico toracica. È un percorso più lungo, ma di garanzia". Le incognite sono i pazienti che giungono in emergenza: "Vengono presi in carico on protocollo Covid da personale bardato, operato se necessita di intervento e poi monitorato in area dubbia".
In sostanza: "Le soluzioni, concertate con il direttore del presidio, i colleghi e la direzione aziendale, ci consentono quella che è la priorità assoluta: dividere per codici e mettere in atto ogni strategia per evitare ritorni di contagio".
Mentre chirurgia e rianimazione sperimentano la normalità, tornano a regime gradualmente anche le altre attività ospedaliere. Prima della metà del mese, dovrebbero riprendere con cadenza routinaria le visite specialistiche non urgenti, sospese durante il picco del contagio.
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