Carcere di Opera, si inaugura 'Freedom': ranch simbolo di rieducazione e reinserimento

Un maneggio e una fattoria didattica: gli ospiti dell'istituto di pena potranno apprendere alcuni mestieri utili per il proprio reingresso nella società

Il carcere di Opera

Il carcere di Opera

Milano, 1 ottobre 2020 - Novità al carcere di Opera, nel Milanese. Sabato prossimo, 3 ottobre, alle 10, si inaugurerà all'interno del penitenziario un grande maneggio, una fattoria didattica e un ranch dal nome simbolico: "Freedom" (liberta'). Liberta' intesa quale percorso di rieducazione e reinserimento. Gli ospiti dell'istituto di pena potranno infatti cosi' apprendere l'arte del maniscalco, dell'artiere e del sellaio, utili per il proprio reingresso nella societa'. All'evento, partecipera' il Garante dei detenuti di Regione Lombardia Carlo Lio, che portera' un saluto anche a nome del presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi.

Il progetto prevede l'accesso al maneggio degli esterni a prezzi contenuti ed e' volto ad accogliere in particolare ragazzi diversamente abili. Oltre ai cavalli, sequestrati alla criminalita' organizzata, nel ranch sono presenti altri animali: asini, maialini thailandesi, pavoni, tartarughe e pappagalli.

l team di volontari che hanno dato vita e sostanza al progetto e' composto dalle "Giacche verdi" Onlus attiva con i cavalli all'Idroscalo, oltre ai membri della Polizia penitenziaria dell'istituto di pena, con il contributo di Fondazione Cariplo. Due ristretti gia' operano all'interno del centro ippico: il primo si e' formato con le "Giacche verdi" come maniscalco, mentre l'altro si occupa degli animali della fattoria, in particolare degli asini.

Il progetto, quale realta' aperta alla citta', realizza uno scambio fra societa' esterna e struttura detentiva ed offre un'opportunita' di reinserimento sociale e lavorativo, dando cosi' concretezza alla finalita' riabilitativa della pena prevista dalla Costituzione e dall'Ordinamento Penitenziario. Il Garante regionale Carlo Lio e' stato coinvolto dal Direttore dell'Istituto di pena Silvio Di Gregorio e dal Comandante Amerigo Fusco sin dall'avvio del progetto, che definisce "un esempio di buone prassi", manifestando grande apprezzamento con la propria partecipazione all'evento.

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