A destra i fidanzati Ludovica e Noah che si sono lanciati nel porno col nome di “The real diabla“ A sinistra Manuela Bassani “La cetacea“ Sotto la 24enne “Sofy Mala“

I fidanzati Ludovica e Noah che si sono lanciati nel porno

Milano, 29 dicembre 2021 - Cameriera  quasi per hobby, perché i veri e lauti guadagni arrivano dal web. Manuela Bassani, conosciuta come "La cetacea" fa soldi mettendosi a nudo su OnlyFans, una piattaforma che permette agli utenti di abbonarsi ai profili dei creatori in cambio di contenuti esclusivi. I sex worker, ossia i lavoratori e le lavoratrici del sesso, sono una delle categorie professionali in più rapida ascesa. In Italia il "sex work" è un ambito quasi per niente regolamentato. Ed è anche per questo che si fa fatica ad avere una stima attendibile di quanti siano i lavoratori coinvolti e a quanto ammonti il giro di affari complessivo. L’osservatorio sulla prostituzione online di EA Insights stima che i sex workers in Italia siano "almeno 120mila". Per intendersi, una categoria ben più numerosa di psicologi (100mila), geometri (95mila) o commercialisti (70mila). "Parlare di sex work è un po’ riduttivo, perché include attività molto diverse fra loro: porno attori, stripper, persone che lavorano con il nudo". Manuela Bassani, conosciuta come "la cetacea", ha 23 anni e, come molti altri sex worker, lavora soprattutto online. Su Instagram conta più di 170mila followers. Di questi, circa 300/350 sono anche abbonati al suo profilo OnlyFans, dove carica foto e video a pagamento. «L’abbonamento mensile costa 35 dollari, perciò solitamente riesco a portare a casa uno stipendio di almeno otto o nove mila dollari – rivela Manuela –. Riuscirei a campare solo di questo, ma moralmente sento di dover fare altro. Per questo lavoro anche come cameriera". Nonostante la gestione delle richieste su Onlyfans richieda un impegno quotidiano e le permetta di portare a casa un lauto stipendio, per molti il lavoro di Manuela resta un semplice hobby. "Mi dà fastidio che alcune persone non vedano quello che faccio come un lavoro vero e proprio. Certo – spiega – non è l’equivalente di spaccarsi la schiena nei campi. Ma richiede comunque alcuni sforzi: per fare una semplice foto devo preparare trucco, vestiti, luci e inquadratura. Sono operazioni che portano via molto tempo". La stigmatizzazione dei sex worker è un problema che sta a cuore anche a Ludovica e Noah, rispettivamente 19 e 27 anni, conosciuti come "The real diabla". "Il nostro è un lavoro vero e proprio, che ci occupa le giornate dalla mattina alla sera – spiegano –. Di sicuro influisce molto anche l’uso dei social: stare dietro alle richieste che arrivano da decine di piattaforme contemporaneamente non è facile". Ludovica e Noah sono una coppia anche nella vita reale e lo scorso anno hanno deciso di provare a diventare porno attori. «Fino a due mesi fa avevamo entrambi un lavoro: io ero commesso in un negozio, lei lavorava come estetista – racconta Noah –. Da un paio di mesi, però, ci dedichiamo soltanto al porno. Il nostro profilo Onlyfans ha circa mille iscritti e riusciamo a guadagnarci, tolte le tasse, circa 7mila dollari al mese". Entrambi sanno che il loro lavoro non è visto di buon occhio da molte persone. Eppure, parlarne con amici e familiari è stato molto più facile del previsto: "Abbiamo la fortuna di avere entrambi famiglie molto aperte di mente – rivelano –. I nostri genitori ci hanno detto che, finché ci rende felici e abbiamo rispetto per noi stessi, loro appoggiano la nostra scelta". Qualche passo avanti, insomma, lo si sta facendo. Ed è la stessa impressione che ha avuto anche Sofiya Malakhova, 24 anni, sexy star: "La situazione sta migliorando soprattutto perché ci sono molte ragazze che condividono la propria esperienza – sostiene –. Questo fa sì che chi sta dall’altra parte dello schermo si renda conto che il nostro è un lavoro a tempo pieno". "Sofy Mala", questo il suo nome d’arte, lavora come stripper in locali di pole dance. E da qualche tempo ha aperto un profilo su Onlyfans: "Oltre a rendermi indipendente, questo lavoro mi ha permesso di fare esperienze che non avrei mai pensato di fare, come poter viaggiare all’estero e lavorare da qualunque luogo e in qualunque momento – spiega –. Questo mi ha reso a tutti gli effetti un’imprenditrice di me stessa. E ammetto che è davvero gratificante".

Cronaca

Milano, 29 dicembre 2021 -&nbsp;Cameriera quasi per hobby, perché i veri e lauti guadagni arrivano dal web. Manuela Bassani, conosciuta come "La cetacea" fa soldi mettendosi a nudo su OnlyFans, una piattaforma che permette agli utenti di abbonarsi ai profili dei creatori in cambio di contenuti esclusivi. I sex worker, ossia i lavoratori e le lavoratrici del sesso, sono una delle categorie professionali in più rapida ascesa. In Italia il "sex work" è un ambito quasi per niente regolamentato. Ed è anche per questo che si fa fatica ad avere una stima attendibile di quanti siano i lavoratori coinvolti e a quanto ammonti il giro di affari complessivo. 
L’osservatorio sulla prostituzione online di EA Insights stima che i sex workers in Italia siano "almeno 120mila". Per intendersi, una categoria ben più numerosa di psicologi (100mila), geometri (95mila) o commercialisti (70mila). "Parlare di sex work è un po’ riduttivo, perché include attività molto diverse fra loro: porno attori, stripper, persone che lavorano con il nudo". Manuela Bassani, conosciuta come "la cetacea", ha 23 anni e, come molti altri sex worker, lavora soprattutto online. Su Instagram conta più di 170mila followers. Di questi, circa 300/350 sono anche abbonati al suo profilo OnlyFans, dove carica foto e video a pagamento. «L’abbonamento mensile costa 35 dollari, perciò solitamente riesco a portare a casa uno stipendio di almeno otto o nove mila dollari – rivela Manuela –. Riuscirei a campare solo di questo, ma moralmente sento di dover fare altro. Per questo lavoro anche come cameriera". Nonostante la gestione delle richieste su Onlyfans richieda un impegno quotidiano e le permetta di portare a casa un lauto stipendio, per molti il lavoro di Manuela resta un semplice hobby. "Mi dà fastidio che alcune persone non vedano quello che faccio come un lavoro vero e proprio. Certo – spiega – non è l’equivalente di spaccarsi la schiena nei campi. Ma richiede comunque alcuni sforzi: per fare una semplice foto devo preparare trucco, vestiti, luci e inquadratura. Sono operazioni che portano via molto tempo". La stigmatizzazione dei sex worker è un problema che sta a cuore anche a Ludovica e Noah, rispettivamente 19 e 27 anni, conosciuti come "The real diabla". "Il nostro è un lavoro vero e proprio, che ci occupa le giornate dalla mattina alla sera – spiegano –. Di sicuro influisce molto anche l’uso dei social: stare dietro alle richieste che arrivano da decine di piattaforme contemporaneamente non è facile". Ludovica e Noah sono una coppia anche nella vita reale e lo scorso anno hanno deciso di provare a diventare porno attori. «Fino a due mesi fa avevamo entrambi un lavoro: io ero commesso in un negozio, lei lavorava come estetista – racconta Noah –. Da un paio di mesi, però, ci dedichiamo soltanto al porno. Il nostro profilo Onlyfans ha circa mille iscritti e riusciamo a guadagnarci, tolte le tasse, circa 7mila dollari al mese". Entrambi sanno che il loro lavoro non è visto di buon occhio da molte persone. Eppure, parlarne con amici e familiari è stato molto più facile del previsto: "Abbiamo la fortuna di avere entrambi famiglie molto aperte di mente – rivelano –. I nostri genitori ci hanno detto che, finché ci rende felici e abbiamo rispetto per noi stessi, loro appoggiano la nostra scelta". Qualche passo avanti, insomma, lo si sta facendo. Ed è la stessa impressione che ha avuto anche Sofiya Malakhova, 24 anni, sexy star: "La situazione sta migliorando soprattutto perché ci sono molte ragazze che condividono la propria esperienza – sostiene –. Questo fa sì che chi sta dall’altra parte dello schermo si renda conto che il nostro è un lavoro a tempo pieno". "Sofy Mala", questo il suo nome d’arte, lavora come stripper in locali di pole dance. E da qualche tempo ha aperto un profilo su Onlyfans: "Oltre a rendermi indipendente, questo lavoro mi ha permesso di fare esperienze che non avrei mai pensato di fare, come poter viaggiare all’estero e lavorare da qualunque luogo e in qualunque momento – spiega –. Questo mi ha reso a tutti gli effetti un’imprenditrice di me stessa. E ammetto che è davvero gratificante". &nbsp;

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