"Omicron 2 sostituisce 1 e fa impennare i casi", l'allarme di Galli

Secondo l'esperto il numero di contagi è sottostimato e avverte: "la capacità del vaccino di contenere l'infezione è limitata"

Massimo Galli

Massimo Galli

È un dato di fatto che Omicron 2 si sta mostrando rapidamente in grado di sostituire Omicron 1, con una velocità che Delta e Alfa non avevano

Lo ha detto Massimo Galli, ordinario fuori ruolo di malattie infettive all'Università statale di Milano, intervendo stamani ad Agorà, su Rai tre. Per l'esperto si giustifica così la nuova ripresa dei contagi che ieri ha fatto registrare 30.710 nuovi casi (ma con meno tamponi) e un tasso di positività al 14,5%. Secondo Galli Omicron 2 sta galoppando anche per l'allentamento delle misure anti contagio che dall'1 aprile, con la fine dello stato di emergenza, vedranno lo stop al Super Green pass che aveva contribuito a portare l'Italia fuori dalla quarta ondata.

Secondo Galli Omicron 2 "si sta velocemente, non gradualmente, sostituendo alla 1 e sostiene in tutta Europa un nuovo incremento di casi di Covid-19. E quando i casi sono tanti, anche se la variante non è particolarmente cattiva, corrispondono a un aumento di ospedalizzazioni, anche in intensiva. Questa frettolosità, non solo italiana, nel dire 'è passato tutto' corrisponde al fatto che qualcuno in politica ha pensato di avere un profitto nel dare una rassicurazione generalizzata a parte dell'elettorato. Ma credo in questo momento ci sia ancora ragionevolmente da considerare la tutela della salute, oltre all'esigenza di aprire". Il brusco stop in Italia di prime e terze dosi di vaccino anti Covid-19 si spiega "quando corre voce che la variante Omicron è blanda e che c'è un 'liberi tutti' perchè la faccenda si sta risolvendo, con una visione assolutamente irresponsabile nei confronti di quello che, invece, potrebbe accadere. Con questo discorso della speranza abbiamo visto parecchi morti". 

Ma c'è di più. Galli avverte: "sappiamo che sulla variante Omicron, sia 1 che 2, la capacità del vaccino di contenere l'infezione è limitata". A questo si aggiunge il fatto che molti casi non sono registrati: "a fronte di una malattia blanda ma che impone una serie di complicazioni, tra isolamento e tamponi, il risultato è che abbiamo molti più casi di omicron di quanti ne sono dichiarati ufficialmente. Purtroppo - ha concluso - credo sia quasi certo. Alzi la mano se c'è qualcuno dei presenti che non conosce almeno un amico o un parente che ha avuto omicron senza dichiarare la positività".