RE.C.
Cronaca

Omicidio Pozzi ad Affori, commerciante ucciso in casa. Il pm: ergastolo alla figlia

Maurizio Pozzi fu trovato in fin di vita con gravi ferite al cranio

Simona Pozzi

MIlano, 24 ottobre 2020 - Ergastolo. È la richiesta del pm Antonia Pavan nel processo abbreviato a Milano a carico di Simona Pozzi, la 47enne accusata di essere la mandante dell’omicidio del padre commerciante di scarpe Maurizio Pozzi, 69 anni, trovato dalla moglie Angela alle 19 di venerdì 5 febbraio 2016 ormai in fin di vita nel suo appartamento. Pozzi morì un paio d’ore dopo il ricovero per le gravi ferite al cranio, secondo l’accusa inferte con otto martellate, tre particolarmente violente. La donna è accusata anche di avere già provato, tre anni prima, ad ammazzare il genitore, che fu preso a bastonate nel posteggio della sua casa a Piazzatorre, in provincia di Bergamo, nel settembre 2013. Per questo episodio è già stato condannato a Bergamo, per tentato omicidio, Pasquale Tallarico, pregiudicato milanese che si era autoaccusato, indicando Pozzi come mandante. L’udienza milanese di ieri si è tenuta davanti al gup Alessandra Del Corvo, poiché il gup davanti al quale si svolgeva inizialmente il processo si è dichiarato incompatibile avendo autorizzato alcuni atti in fase di indagine. Un’indagine caratterizzata da numerosi atti e giudizi di merito. Il Riesame di Milano aveva negato l’arresto di Antonia Pavan, chiesto dalla Procura, dopo che già prima un gip aveva negato la custodia in carcere per la donna e la Cassazione aveva annullato un altro provvedimento del Riesame che invece, aveva detto sì all’arresto.

Le indagini dei pm avevano messo in luce che l’imputata avrebbe "dilapidato" in pochi anni circa 800mila euro del patrimonio familiare, che aveva le chiavi della casa in cui è stato trovato il corpo del padre, e soprattutto che avrebbe già tentato di ucciderlo in passato, anche per questa accusa i pm avevano chiesto l’arresto, ma il Riesame aveva detto no, non ravvisando esigenze cautelari per un fatto di 6 anni fa. L’avvocato Filippo Carimati, che difende Pozzi insieme al collega Franco Silva, ha ribadito che la donna "è assolutamente estranea" ai fatti contestati e "resta fiduciosa nella giustizia".