"Il papà si arrabbia e mi tira i capelli". Quell’Sos lanciato all’amica d’infanzia

La ragazzina uccisa con la madre aveva confidato tensioni in casa anche per motivi economici. Il sindaco: con il Covid problemi più nascosti

Catherine Panis, 43 anni originaria delle Filippine, e la figlia Stefania 15 anni

Catherine Panis, 43 anni originaria delle Filippine, e la figlia Stefania 15 anni

Carpiano (Milano) -  Una comunità sconvolta, per un dramma che nessuno poteva immaginare. Quel padre, Salvatore Staltari, era uno all’antica, dal carattere burbero e litigioso, ma molto attaccato alla figlia. Da tempo, però, l’equilibrio si era rotto. L’uomo di 70 anni, ieri pomeriggio, ha ucciso la moglie 43enne Catherine Panis, originaria delle Filippine, e la figlia di 15 anni, sparando alle due donne nella casa a Francolino, frazione di Carpiano. Poi si è tolto la vita. "Non ci ho voluto credere fino a quando non ho visto le immagini della casa dove sono stata tante volte anche a dormire – racconta in lacrime un’amica della ragazzina – non avrei mai pensato che il suo papà potesse fare una cosa del genere". L’amica di Stefania mostra video sui social che ritraggono la vittima in alcuni momenti felici. Una spensieratezza solo apparente.

«Era una ragazza come tutte noi ma un po’ silenziosa e introversa. Ci siamo conosciute da piccole – prosegue l’amica – dal nido alla scuola materna e poi alle elementari e alle medie. Eravamo sempre insieme. Io vivo a Carpiano centro e quando abbiamo scelto le scuole superiori ci siamo divise e perse un po’ di vista. Poche settimane fa però mi ha scritto che le mancavo, io le ho risposto che mancava anche a me. E mi ha raccontato che in casa c’erano un po’ di problemi economici e che spesso il papà si arrabbiava e le tirava i capelli". Il racconto dell’amica di Stefania termina con gli occhi lucidi: "Non la dimenticherò". Mamma e figlia, secondo quando hanno raccontato alcuni vicini, erano tornate solo la sera prima da una vacanza in Toscana dove il padre non era andato. Il movente del gesto è al vaglio degli inquirenti, e per ora non viene esclusa nemmeno la gelosia.

«La nostra comunità è stata segnata da una tragedia spaventosa – spiega il sindaco, Paolo Branca –. Noi tutti, cittadini carpianesi, siamo attoniti e sconvolti. Non ci sono parole davanti a tanta sofferenza: ci stringiamo in silenzio, nel dolore, con rispetto e con la preghiera per una famiglia spezzata e per chi è rimasto a vivere questo dolore. Su due pensieri, forse, val la pena di riflettere. Di come la mente umana, così spesso meravigliosa e capace di profondità, ci stupisca e ci sconvolga anche nel dare luogo a eventi devastanti e distruttivi. E di quanto il difficile periodo di emergenza sanitaria, l’isolamento dalle relazioni sociali – conclude – abbia chiuso tra le mura di casa carichi di sofferenza inimmaginabili".

(Ha collaborato Andrea Fasani)