Commerciante trovato morto ad Affori, la figlia: "Mai pensato di uccidere mio padre"

Simona Pozzi parla dopo la richiesta di arresto: la 45enne è accusata di esser mandante dell'omicidio del padre dopo aver dilapidato il patrimonio di famiglia

Il negozio di Maurizio Pozzi, il commerciante ucciso (Newpress)

Il negozio di Maurizio Pozzi, il commerciante ucciso (Newpress)

Milano, 30 agosto 2018 - "Non ho mai pensato di ammazzare mio padre. L'idea che devo andare in galera su supposizioni logiche fa male perché vorrei far provare agli altri quello che si prova camminando per strada e vedendo la gente che ti guarda come se tu fossi la bestia più bestia sulla faccia della terra". Queste sono le parole di Simona Pozzi, la 45enne indagata a Milano per il delitto del padre Maurizio Pozzi e per la quale il Tribunale del Riesame ieri ha deciso l'arresto, rilasciate a Telelombardia. 

"Eravamo preparati alla notizia della carcerazione" ha spiegato la donna, aggiungendo che "di una cosa sono molto delusa, sono stata un'ora e venti muniti nell'aula del Tribunale del Riesame mi aspettavo che queste tre donne che mi stavano giudicando avessero almeno la cortesia di guardarmi negli occhi per capire che persona sono. Legarmi a certi ambienti mafiosi fa male perché io so chi sono, so come sono cresciuta con quali principi". "Una persona va in galera perché ha dei debiti? Credo che sia la cosa più assurda che possa esserci al mondo" ha aggiunto la 45enne, che in pochi anni ha dilapidato circa 800mila euro del patrimonio di famiglia.

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