Omicidio dell’educatore Mormile Udienza preliminare 32 anni dopo

Al via domani il processo riaperto a marzo con la disposizione di nuove indagini

MILANO

Si tiene domani l’udienza preliminare per l’omicidio di Umberto Mormile, (nella foto) il giovane educatore che lavorava nel carcere di Opera, assassinato l’11 aprile del 1990 nelle campagne di Carpiano. L’udienza sarà davanti al gup Maria Pollicino. È l’ultimo passaggio di una storia giudiziaria molto lunga e complessa, riaperta a marzo dal giudice Natalia Imarisio che aveva respinto la richiesta di archiviazione della Dda e accolto l’opposizione presentata dall’avvocato Fabio Repici, legale del fratello della vittima, Stefano Mormile. Quest’ultimo si batte da anni per la verità sulla morte del fratello, ucciso a 34 anni. Nel capo d’imputazione, i rappresentanti dell’accusa accolgono l’ipotesi sostenuta da Repici. Il legale afferma che Vittorio Foschini e Salvatore Pace sono "rei confessi" nei verbali di interrogatori resi nell’ambito dell’inchiesta "Ndrangheta stragista" di Reggio Calabria.

Per gli investigatori Pace sarebbe stato il "capo del gruppo criminale che si metteva a disposizione a richiesta delle associazioni criminali di Coco Trovato e dei Papalia, fornendo supporto logistico nella fase preparatoria dell’omicidio". Anche a Foschini viene contestato "su ordine di Coco Trovato di avere dato disposizioni ai sodali di fornire l’auto e una moto con cui veniva eseguito l’omicidio".

An.Gi.

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