Ombrelli bianchi a Pioltello Martesana in marcia per la legalità "Basta infiltrazioni"

Al lavoro per recuperare i beni confiscati alla criminalità organizzata

Ombrelli bianchi a Pioltello  Martesana in marcia  per la legalità  "Basta infiltrazioni"

Ombrelli bianchi a Pioltello Martesana in marcia per la legalità "Basta infiltrazioni"

di Barbara Calderola

Martesana in marcia per la legalità, sindaci, da Vaprio a Segrate - associazioni, ragazzi e famiglie tutti con un ombrello bianco in mano, "simbolo della lotta alle infiltrazioni". Ieri, in corteo anche i gonfaloni in arrivo da quasi tutta la Lombardia. Da Pioltello si alza il no del territorio alla mafia, manifestazione che precede l’appuntamento con la Giornata delle vittime che si terrà a Milano, martedì, tutto organizzato da Libera. Camminata itinerante, "ogni anno si tiene in un comune diverso dell’area", ricorda Massimo Vadori, primo cittadino di Bussero, che ospitò l’edizione 2022 e ora il testimone passa a Ivonne Cosciotti: "Dobbiamo vincere l’indifferenza, terreno di coltura per la malapianta anche nella nostra Lombardia e in città, dove il 12 dicembre ci sono stati 10 arresti di ‘ndrangheta". Un altro colpo alla Locale, la ‘ndrina di casa, che ha svelato ancora una volta l’interesse dei clan "per le istituzioni e il tentativo di entraci", aggiunge la sindaca. "Stiamo cercando di creare una rete sul territorio - sottolinea Antonio Brescianini, referente di Libera - abbiamo cominciato un anno fa e l’obiettivo è costruire un percorso di rinascita per i 68 beni confiscati in zona alla criminalità organizzata che devono tornare a essere utilizzati dalla comunità. Dalla malavita al sociale, un altro segno importante perché le mafie si rigenerano, sono più forti di prima, cambia, si adattano e solo tutti insieme possiamo sconfiggerle". La partecipazione alla manifestazione "è andata oltre ogni aspettativa", "questo è un momento che precede l’appuntamento milanese per testimoniare che crediamo nella battaglia". Adesso c’è da costruire il progetto di riutilizzo di edifici che sono stati nella disponibilità di boss e capibastone, "un iter che ci vede accanto alle amministrazioni che hanno bisogno di supporto in questo campo - chiarisce Brescianin -. La memoria è l’altro grande antidoto al male e noi qui oggi la coltiviamo ricordando il sacrificio di tanti a partire da Capaci e via D’Amelio". "La società non accetta di convivere con gli gli affiliati, per questo è nata la Camminata", conclude Marta Gerli, assessora alla Cultura della legalità.

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