Olio di semi razionato, si punta alle alternative

"Massimo 2 o 3 pezzi" nei supermercati perché l’Ucraina è il principale produttore di quello di girasole. “Buchi“ riempiti con arachide e colza

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di Marianna Vazzana

"Quantità contingentate, massimo 2 pezzi per cliente sull’intero banco degli oli di semi. Ci scusiamo per il disagio che potremmo arrecare a causa di una possibile indisponibilità di prodotto dovuto a forti difficoltà di reperimento delle materie prime provenienti dall’Ucraina". Bottiglie razionate e una maggiore presenza di oli vegetali alternativi a quelli di semi di girasole, di cui l’Ucraina è il principale produttore (stando agli ultimi dati diffusi, detiene il 60% della produzione e il 75% dell’export): questa è la normalità nei supermercati a due mesi dallo scoppio della guerra. E il messaggio appena riportato è il contenuto di un cartello appeso in un supermercato milanese. Uno scenario che Fediol, l’associazione europea dell’industria degli oli vegetali, aveva previsto già all’inizio di marzo: “L’Europa ha scorte per 4-6 settimane, dopo è probabile che scarseggi l’olio di semi di girasole raffinato e imbottigliato sul mercato europeo, e ciò si farà sentire fino al livello dei consumatori”. E infatti, a livello pratico, capita di vedere “buchi” sugli scaffali della grande distribuzione proprio nel settore degli oli utilizzati principalmente per le fritture. Ma le alternative ai semi di girasole non mancano: ci sono gli oli di semi di arachide o di mais oppure quelli di colza o di altri semi.

E i prezzi? Variano a seconda delle tipologie e delle marche. Per un litro di olio di semi di mais si possono spendere in media 2,69 euro; 4 per quello che aiuta a tenere sotto controllo il livello di colesterolo. Quello di semi di girasole nella maggior parte dei casi supera i 3 euro al litro. L’arachide schizza fino a 4,25 euro. Lo abbiamo constatato nei supermercati di diverse catene. Tra i consumatori, stando a quanto riferiscono gli addetti degli store, prevale il senso di responsabilità: non ci sono state “razzie“, neppure prima che spuntassero i cartelli che limitano la quantità del prodotto da poter acquistare. Le grandi catene come Esselunga, Coop e Conad fanno sapere che i clienti non stanno riscontrando difficoltà perché gli scaffali vengono comunque sempre riassortiti con diversi tipi di oli, graditi per le fritture. Gli acquisti contingentati, "come da pianificazione", servono per evitare la corsa agli accaparramenti.

Per andare incontro alle industrie, poi, il ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato una circolare lo scorso 11 marzo che consente a quelle del settore alimentare di utilizzare le etichette e gli imballaggi già esistenti, in modo che non ci siano sprechi, sostituendo nella lista degli ingredienti l’olio di girasole con altri oli vegetali.

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