Olimpiadi Milano-Cortina 2026: c’è la bandiera, mancano i fondi

I sindaci Sala e Ghedina ricevono il vessillo a Pechino. Malagò batte cassa: bisogna pianificare i prossimi quattro anni, ma i soldi sono in ritardo

I sindaci Sala e Ghedina con la bandiera olimpica

I sindaci Sala e Ghedina con la bandiera olimpica

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Milano - Stadio Nido d’uccello, Pechino. Sono le 21.05 in Cina, le 14.05 in Italia, quando avviene il passaggio ufficiale di consegne tra le Olimpiadi invernali di Pechino che si sono chiuse ieri e quelle di Milano-Cortina che si svolgeranno nel 2026. Il sindaco della metropoli cinese sventola la bandiera olimpica e la consegna al presidente del Cio Thomas Bach, che a sua volta la sventola e la porge non a un sindaco, ma a due sindaci, Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina, primi cittadini di Milano e Cortina. Sì, perché per la prima volta nella storia dei Giochi a Cinque Cerchi le Olimpiadi invernali vedranno come protagoniste due città, non una. Sala, giacca blu e sciarpa tricolore, e Ghedina, giacca blu, camicia e cravatta, sventolano insieme la bandiera olimpica. Non è un caso. “Duality, Together’’, dualità, insieme, è il titolo della cerimonia pensata da Marco Balich per celebrare il passaggio di consegne.

Gli atleti azzurri alla cerimonia finale di Pechino
Gli atleti azzurri alla cerimonia finale di Pechino

Subito dopo, è il momento dell’inno nazionale. Malika Ayane, in abito lungo, scuro e scintillante, intona l’inno di Mameli accompagnata dal violinista Giovanni Andrea Zanon, in doppio petto scuro. Una cantante pop e un musicista classico, mentre il Tricolore raggiunge la vetta del pennone. Non è finita . Due bambini italiani con le felpe di Milano e Cortina, Vittorio e Gloria, spingono un grande globo terrestre lungo il campo di gioco dello stadio cinese, sulla cui superficie, grazie a un effetto speciale, compare la scritta, in inglese e in cinese, “Duality, Together’’. Parte un filmato che vede due ballerini, un ragazzo e una ragazza, correre lungo scenari nevosi e cittadini. Si vedono ampi scorci di Milano, dalla Galleria a Porta Nuova, e di Cortina. Le immagini tornano all’interno dello stadio e i due ballerini mettono in scena un passo a due. Gli schermi trasmettono un altro filmato.

Stavolta i protagonisti sono i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia e le loro regioni. Zaia dice, in cinese, "benvenuti nella bellezza dell’Italia", Fontana aggiunge "benvenuti nelle soleggiate montagne dell’Italia". La chiusura del filmato è affidata alle Frecce Tricolori. La cerimonia del passaggio di consegne si conclude. Il presidente del Coni Giovanni Malagò, intanto, assegna un voto alto, 7,5, alla spedizione azzurra a Pechino, caratterizzata da 17 medaglie, secondo miglior risultato italiano ai Giochi invernali, anche se in Cina le medaglie d’oro sono state solo due. Si poteva far meglio.

Ma Malagò guarda avanti, alle Olimpiadi 2026, e batte cassa: "Abbiamo richiesto doverosamente un contributo per pianificare quattro anni al meglio. A parole sono mesi che ogni settimana è quella buona per sbloccare la situazione anche se siamo già in ritardo perché lo aspettavamo già fra settembre e dicembre. Qui si tratta di prendere ragazzi e ragazze dai 15 ai 18 anni che devono essere per quattro anni in un ragionamento di ritiro permanente e servono finanziamenti".

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